Non ha riconosciuto Bernardo Cava in aula l’imprenditore che sarebbe stato condotto al cospetto del boss e ha determinato il processo per violazione della sorveglianza speciale nei confronti dello stesso Cava, accusato di aver partecipato all’incontro con un imprenditore della zona all’interno di un garage di Quadrelle, mentre era in regime di sorveglianza speciale a Mugnano del Cardinale. Quando il legale di Cava, il penalista Claudio Frongillo ha chiesto all’imprenditore se avesse riconosciuto in aula la persona a cui era stato portato a cospetto, non ha indicato il cinquantenne, che era presente all’udienza.
L’origine dell’indagine e il contesto dell’incontro
Il fatto contestato si inserisce nel contesto di un’indagine avviata nell’autunno del 2020, dopo il rogo doloso di un escavatore all’interno dell’area di deposito inerti di un’impresa di movimento terra. A seguito dell’atto incendiario, l’imprenditore – rimasto anonimo – sarebbe stato condotto presso un’abitazione riconducibile a Pellegrino Crisci, dove avrebbe incontrato un uomo presentato come “Don Aldo”. Secondo gli inquirenti, dietro questo appellativo si celerebbe Bernardo Cava, presunto elemento di primo piano del clan quindicese. La prossima udienza è fissata per il 7 novembre.