Le regionali di sabato e domenica chiudono un ciclo in tutte e tre le regioni al voto segnando il capolinea per tre storici presidenti: Vincenzo De Luca in Campania, Michele Emiliano in Puglia e Luca Zaia in Veneto. Che escono di scena da presidenti ma non da leader.

In Veneto a Zaia succede Alberto Stefani, vicesegretario federale della Lega, che dovrebbe battere agevolmente Giovanni Manildo candidato del centrosinistra. Zaia sarà comunque protagonista: è candidato capolista in tutte le province, un voto sui suoi 15 anni di governo. Nel 2020, Zaia conquistò il terzo mandato con il 76,79 per cento dei voti. Schierò una civica, “Zaia Presidente”, da un milione di voti: 23 seggi in consiglio regionale. Dopo l’elezione a consigliere regionale, Zaia potrebbe candidarsi per il parlamento, alle suppletive per sostituire Stefani.

In Puglia, l’europarlamentare del Pd Antonio Decaro dovrebbe battere il candidato del centrodestra Luigi Lobuono. Non è stato facile mettere insieme Decaro ed Emiliano: “Ho sempre detto che con Emiliano non ho problemi. La coalizione dei progressisti è una coalizione unita. Adesso però siamo tutti concentrati soprattutto sull’appello a far venire a votare le persone. Quindi in questi giorni, solo appelli a venire a votare”, ha ribadito Decaro. Intanto l’ex magistrato non si è candidato in Consiglio regionale, come avrebbe voluto ma potrebbe correre per un posto in Parlamento alle elezioni del 2027.
De Luca in Campania ha già vinto. La segretaria del Pd Elly Schlein voleva rottamarlo ma poi è scesa a patti indicando Piero De Luca, deputato e figlio del governatore, come segretario unitario regionale del Pd. Non solo, De Luca, alla fine del suo secondo mandato, ha presentato una sua civica: “A testa alta”, rivendicando, con la benedizione di Schlein, 10 anni di buon governo. L’appoggio di De Luca al Campo Largo è indispensabile infatti per la vittoria del candidato alla presidenza della Regione, Roberto Fico. Qualcuno rivela che De Luca potrebbe tornare sindaco di Salerno. Certamente non se ne starà con le mani in mano.




