Un viaggio nella soglia, un varco simbolico tra visibile e invisibile, tra materia e spirito. E’ la mostra “Madri” di Gennaro Vallifuoco di scena a Palazzo Caracciolo dal 12 giugno all’11 settembre. Un itinerario che esplora figure ancestrali e universali, porte e passaggi, custodi di un mistero senza tempo.
“L’artista sceglie la Madre del Mattino – si legge nelle note di presentazione della mostra – come emblema di questo viaggio: una figura che racchiude in sé la potenza della rinascita, il bagliore dell’alba prima della luce, la tensione verso il cielo che da sempre accompagna l’uomo nel tentativo di dare senso alla vita e superarne il dolore. Le Madri di Vallifuoco non parlano solo di maternità, ma di origine, di ciclicità, di tempo che si rinnova. Sono simboli archetipici di una memoria collettiva che attraversa culture e civiltà. “Madri” è un invito a rallentare, osservare, ascoltare. A riconoscere, nei simboli antichi e nei gesti silenziosi, la voce potente di chi ha sempre generato luce nel buio”. La mostra sarà inaugurata il 12 giugno alle ore 18:00 con un vernissage aperto al pubblico. In questa occasione, l’artista presenterà il suo lavoro con un breve discorso introduttivo, offrendo uno sguardo personale sul processo creativo e sul significato profondo delle opere esposte. Sono oltre le novanta opere di Gennaro Vallifuoco dedicate alle Madri, esposte in numerose mostre, alla riscoperta della primigenie società mediterranee ed al culto della Grande Mandre. Vallifuoco si confronta con il tema del sacro, come a voler ricostruire l’antico santuario delle Madri. A seguire, un rinfresco accoglierà gli ospiti nei suggestivi spazi di Palazzo Caracciolo Naples, luogo di storia, arte e accoglienza nel cuore della città. Un progetto a cura di CosmoArt, in collaborazione con Baccaro Art Gallery e con il Patrocinio di Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Scenografo, pittore e illustratore, ha realizzato pubblicazioni editoriali di prestigio tra le quali: “Fiabe Campane” e “Lo Cunto de li cunti”, nella collana ”I Millenni”, della casa editrice Einaudi, illustrate da sue opere pittoriche e grafiche.
Egli è autore di numerosi allestimenti scenici, tra cui l’opera lirica “Il Re Bello” di Roberto De Simone, in scena al teatro La Pergola di Firenze nel 2004, e di numerosi altri allestimenti scenici in vari teatri e manifestazioni. Nel 2008 ha realizzato il sipario dipinto del Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino ed è autore di numerose mostre personali e collettive di pittura che lo hanno portato ad avere riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Lavora come Scenografo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dove, dal 2010, ha curato le scene per le opere liriche: “Lo Scoiattolo in gamba”, musica di Nino Rota e libretto di Eduardo De Filippo, “Chi rapì la topina Costanza?”, musica di Roberta Vacca, “Cosi’ fan tutte”, musica di Wolfgang Amadeus Mozart, “ La piccola volpe astuta”, musica di Leos Janàcek, “L’heure espagnole”, musiche di Maurice Ravel, “Gianni Schicchi”, musica di Giacomo Puccini.
Nel 2012 firma anche le scene per l’Opera Lirica “Adina”, di Gioacchino Rossini, in scena al Reate Festival e le scene per “L’elisir d’amore” opera buffa in due atti di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Marrucino di Chieti.
Sue le scene per: La Bohème”, musica di Giacomo Puccini, in scena nel 2013 al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino.
Prosegue inoltre la sua attività di Pittore con numerose mostre personali e collettive, tra queste: le collettive di pittura al Giffoni Film Festival, la Mostra “Omaggio a De Chirico”, a cura della Galleria d’Arte Cà d’Oro di Roma in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico di Roma, le personali: al Teatro Olimpico di Roma, alla sede Centrale della Banca Carige di Roma, al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino ed in numerose altre gallerie e spazi espositivi pubblici e privati.