“Questa piazza è un pezzo di Gaza”. Sono le parole che risuonano lungo il corteo, insieme alle note di Bella Ciao, per ricordare ai potenti del mondo che Gaza resiste e la Palestina esiste, per essere al fianco di chi, come i volontari della flotilla, ha avuto il coraggio di non restare in silenzio. A sfilare, decisi a “bloccare tutto” perchè è l’unica soluzione possibile, non è solo il mondo della scuola con studenti e insegnanti, ci sono genitori e figli, lavoratori di tutti i settori, operai, medici, avvocati, associazioni, giovani e meno giovani in un abbraccio che è per Gaza, per gli attivisti arrestati, per i palestinesi che continuano ad essere decimati dalla carestia. Sono quasi duemila.”Le nostre manifestazioni nelle piazze non sono state inutili. – spiega Luca Cioffi di Arci – Abbiamo messo con le spalle al muro i governi. Non sappiamo ancora quando ritorneranno a casa i volontari, fermati malgrado le leggi del diritto internazionale diano loro ragione ma sappiamo che siamo qui anche per difendere il diritto di sciopero, messo in discussione dal governo Meloni. L’unico modo che abbiamo per far sentire la nostra voce è stare nelle piazze. Intanto, abbiamo consegnato un documento in Prefettura, chiedendo al governo italiano di smettere di finanziare l’economia del genocidio. L’imbarazzo dei nostri governanti è palese. Poche persone su delle barchette a vela si sono opposti al sistema, dimostrando come sia in atto il tentativo di sterminare la popolazione palestinese e quanto il diritto internazionale sia inutile se funziona solo a giorni alterni. Altrimenti a prevalere sarà sempre la legge del più forte”.
Rosanna Maryam Sirignano di “Islam Insieme” ricorda come la parola d’ordine oggi sia giustizia e non ci sia altra strada che essere al fianco della resistenza palestinese. In corteo anche i sindacati, a partire dalla Cgil, Silvia Curcio ribadisce come non ci sia altra strada che scendere in piazza per difendere la libertà e i diritti quando sono messi in discussione “Oggi abbiamo perso il contatto con la realtà, questo governo non ci rappresenta, poichè arriva a mettere in discussione il diritto allo sciopero è riconosciuto dalla Costituzione. Noi ribadiamo con forza che abbiamo il diritto di scioperare contro tutto ciò che rappresenta una violazione dei diritti della nostra umanità”, Italia D’Acierno, segretaria provinciale Cgil, sottolinea come “Avellino c’è e domani tre pullman partiranno alla volta di Roma per partecipare alla manifestazione nazionale. Questa è una giornata importante di solidarietà e impegno che non dimenticheremo.
Davide Perrotta di Libera ricorda che è in atto un genocidio e bisogna decidere da che parte stare “Non abbiamo più scuse. Quello che sta facendo Israele in acque internazionali è illegale. Da Avellino diciamo che non è possibile assistere ad un genocidio in diretta. Ecco perchè dobbiamo riaffermare il diritto internazionale e contestare le occupazioni illegali di Isreale, così come un sistema complice e silente” Sulla stessa linea Stefano Pirone che spiega come “il ponte lungo che ci hanno accusato di voler fare con lo sciopero è quello che dall’Italia raggiunge Gaza e tutti i popoli oppressi. Poichè la giustizia non è nulla senza la voce dei popoli”. Uniamo Stefano Iannillo di Arci e Antonio Di Gisi di Legambiente rilanciano chiedendo di interrompere le relazioni commerciali con Israele e sottolineano la necessità di difendere il diritto a stare in piazza di chi ha rinunciato anche al compenso di una giornata di lavoro in nome della libertà del popolo palestinese Sotto accusa il sistema imperialista che continua a sfruttare i più deboli, a partire dalla Palestina, vittima designata di un’economia colonialista.
Don Vitaliano Della Sala, che ha affisso un avviso davanti alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Mercogliano per ricordare che “Questa parrocchia aderisce allo sciopero per Gaza” sottolinea come dai giovani arriva un segnale forte “Non è scontato che i giovani siano scesi in piazza mentre oggi sono tantissimi a manifestare. E’ il segno che se li ascoltiamo, se alcuni temi risvegliano la loro coscienza, soprattutto quando si parla di diritti. loro ci sono. E magari usano i social solo per raccontare giornate belle come questa”. E chiarisce “La chiesa di Mercogliano non chiude ma resterà aperta a chi vorrà riunirsi in preghiera” . Quindi l’appello al governo Meloni a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione, da sanzioni a interruzione delle relazioni commerciali, per fare pressione su Israele. A colpire le parole dei giovani, studenti e attivisti, appassionati e determinati che gridano con forza la loro indignazione contro i grandi della Terra, sottolineano come “La solidarietà fa paura perche la coscienza non si può bombardare. Chi decide cosa e’ la legalità se si fa scudo dell’oppressione? Poichè senza la legge senza umanità è complicità. Non lasceremo che Gaza continui a morire, che la solidarietà sia criminalizzata. Siamo un pezzo di Gaza e di ogni popolo che resiste”. Ne’ risparmiano strali a una scuola e a una società che talvolta finisce per perdere i contatti con la società e i problemi del mondo. Non nasconde la sua emozione il sociologo Antonello Petrillo “So che non vi fermerete. State scrivendo la storia, oggi avete compiuto un gesto enorme, avete rovesciato un ciclo che ci voleva rassegnati al fascismo. state cominciando qualcosa che cambierà il corso della storia”. Nel corteo anche rappresentanti dei diversi partiti dal presidente della Provincia Rizieri Buonopane che ha voluto affiggere una bandiera della Palestina sulla facciata della Provincia a Enzo de Luca, da Antonio Gengaro e Nello Pizza a Roberto Montefusco e Arturo Bonito. Bellissimo il colpo d’occhio in piazza Libertà che racconta una città che non vuole più voltarsi dall’altra parte, che ha voglia di partecipare e dire no a ciò che non li rappresenta.