E’ stata ancora una volta una scommessa vinta il decennale dello Sponz Fest, il festival ideato e diretto da Vinicio Capossela che si è svolto dal 20 al 27 agosto in Alta Irpinia nei comuni di Sant’Andrea di Conza, Andretta, Aquilonia e Calitri.
Una comunità mobile di oltre 35mila partecipanti si è radunata ancora una volta per una settimana ricca di concerti, incontri, lezioni della Libera Università per Ripetenti, laboratori, camminate e opere d’arte che hanno declinato il tema di questa speciale edizione: Come li pacci, inteso nella duplice accezione di pazzia dissipatrice della Festa, ma anche di affaccio al disagio mentale grazie soprattutto alle attività del Padiglione Irpinia curato da Mariangela Capossela. Una riflessione su un tema troppo spesso dimenticato ma che appare strettamente collegato ai ritmi frenetici del nostro tempo, in città dominate da solitudine e alienazione.
Programmato e finanziato dalla Regione Campania (fondi POC 2014-2020) attraverso la Scabec – Società Campana Beni Culturali, prodotto dall’Associazione Sponziamoci, La Cupa e International Music and Arts (IMARTS), in collaborazione con i Comuni di Andretta, Aquilonia, Calitri e Sant’Andrea di Conza, anche questa edizione lo Sponz Fest ha visto il prezioso contributo, accanto ai lavoratori e alle maestranze, della comunità che da anni partecipa e sostiene la manifestazione.
Lo Sponz Fest 2023 è infatti stato sostenuto dalla disponibilità e dalla collaborazione di amministratori, forze dell’ordine, vigili urbani e di chiunque si sia speso per la buona riuscita dell’evento, permettendo la realizzazione di un’esperienza di comunità unica, capace di produrre sia un indotto economico sul territorio sia una grande ricchezza immateriale.
“L’arca ha toccato terra”. Scrive il direttore artistico Vinicio Capossela. “Il diluvio della festa è superato, quello della natura è arrivato, dopo una settimana di sole perfetto. Quasi a dirci che era l’ora di finirla. Non siamo sopravvissuti. Siamo supervissuti. Diluvio di vita all’eccesso. Ora è il silenzio. Un silenzio che ha tante voci. Tutte quelle che si sono alzate fino ad ora, in questa settimana e in questi dieci anni. Grazia. E così sia!”.
“L’Alta Irpinia è un territorio di grande fascino che merita di essere visitato e raccontato, e che viene vissuto sempre con entusiasmo e meraviglia dalle migliaia di persone provenienti da tutta Italia che prendono parte allo Sponz Fest”. Dichiara Pantaleone Annunziata, Amministratore unico della Scabec. “Questo festival è un omaggio alle aree interne della Campania, quelle lontane dalle grandi città, in cui entro il 2030 è previsto il maggior calo dei residenti. Sono luoghi che però conservano intatta la loro bellezza, attraverso paesaggi indimenticabili in cui Vinicio Capossela riesce ogni anno a incastonare brillanti eventi musicali e culturali, grazie al suo genio creativo unito alla sua capacità di sorprendere e improvvisare. Un evento unico nel suo genere che anche in questa edizione è riuscito a creare momenti di forte condivisione tra pubblico e artisti, e in cui arti, tradizioni, storie e riflessioni si sono incontrate nella musica e nello spettacolo valorizzando il territorio irpino e l’intera Campania”.
Come Li Pacci ha visto protagonisti sul palco Vinicio Capossela nel grande Sconcerto Ammischiato conclusivo, affiancato alla Rolling Sponz Review, il collettivo di musicisti anima del Fest: Victor Herrero, Andrea Lamacchia, Alessandro “Asso” Stefana, Michele Vignali, Peppe Leone, Raffaele Tiseo, Antonio Guardione, Paolo Mongardi, Don Antonio, Fabrice Martinez, Luciano Tobaldi e Irene Sciacovelli. La serata, introdotta dal live di Micah P. Hinson e chiusa da quello di FiloQ, ha avuto come grandi ospiti Samuele Bersani, Margherita Vicario, Paolo Rossi, Melingo, la Banda della Posta e Filomena D’Andrea (Makardìa).
E poi i concerti di Nino Frassica & Los Plaggers Band, Skiantos, Bobo Rondelli, Daniela Pes, Ray Gelato & The Giants, Marco Rovelli, Banda della Posta, l’Orchestrina di molto agevole, Trio Ristocca, Violini di Santa Vittoria, Mintcho Garrammone, Makardìa, Fan Fath Al, i Tarantati Rotanti di Antonio Infantino con Agotrance, Murga Los Adoquines De Spartaco, Andrea Tartaglia, A Cun’vrsazion, Tonuccio Corona, Gerardo Balestrieri, Flaco Leo Maldonado, Cicc’ Bennett, The Top, Ferdinando, Rodolfo Iannella.
Cuore del Fest il “Padiglione Irpinia” curato da Mariangela Capossela: un luogo mentale più che fisico, così chiamato in omaggio allo psichiatra campano Sergio Piro che introdusse nello spazio ospedaliero un luogo di socializzazione e ricreazione, e abitato da incontri e azioni interattive sulla psichiatria e la cura in senso ampio, a cui hanno partecipato Pierpaolo Capovilla, Piero Cipriano, Marina De Chiara, Giulia Crisci, Daniela De Angelis, Michele Maffucci, Marisa Gazzillo, Lavinia D’Errico, Ciro Tarantino, Andrea Barra, Giovanni Piperno, Carlotta Carpentieri, Francesca Donato, Benedetta Pittore, Carmela D’Orlando, Rossella Greco e Giuseppina Salomone.
Il Padiglione ha inaugurato con l’apertura di CORRISPONDENZE IMMAGINARIE, un’opera d’arte pubblica partecipata di Mariangela Capossela iniziata a Volterra nel 2022. Il progetto ha sviluppato una corrispondenza a partire dalle lettere censurate scritte da pazienti dell’ex Ospedale psichiatrico della “Prima città toscana della cultura”, lettere che hanno ripreso vita e ricevuto risposte da tutta Italia, tessendo un nuovo discorso collettivo, un dialogo e una riflessione attiva sulla cura psichiatrica oggi. Le risposte arrivate a Volterra sono state rese pubbliche a Calitri e consultabili a domicilio, nelle case degli abitanti del paese.
E ancora, gli incontri con Ermanno Cavazzoni, Fabio Genovesi e Piero Martin; l’omaggio a Pasquale Stiso curato da Paolo Speranza e Franco Fiordellisi con Teresa Stiso, Sandro Abruzzese e Paolo Speranza e quello a Rocco Scotellaro con Nichi Vendola, Paolo Saggese e Ulderico Pesce; la presentazione collettiva del libro “Come li pacci, un racconto a più voci di dieci anni di Sponz Fest” (Baldini e Castoldi); le letture Certi pazzi dicono che a cura di Rita Labruna e Franco Cafazzo con Alessandra Mariani, Antonietta Gnerre, Emanuela Sica, Giovanna Di Paola, Italia D’Acierno, Lucia Magnotta e Monia Gaita e le performance La cattiva educazione (storie di finta paccìa, di internamento vero e della “follia salvifica” che ci dà la forza di sperare) da un’idea di Elvira A. Miele a cura di Michela Acocella, Antonella Casale, Alessandra D’Ascoli, Sara Guglielmo, Elvira Antonia Miele, Michela Morano e Pasqualina Russo con la consulenza di Michele Cianciulli. I laboratori BAR-ACCA con Tuozzolo Venditto, Lorenzo Labagnara, Renato Celano, Salvatore Caruso e Vito Paolantonio e l’art-terapia con Teresa Cella. Infine, la mostra istantanea a cura di Simone Cecchetti “Visto da vicino nessuno è normale” (Franco Basaglia), all’interno dell’installazione dell’artista Dum Dum, le preziose ed esclusive bottiglie di vino in omaggio al decennale di Luigi Tecce e lo Sponz Trekking quotidiano organizzato da Vito Rago.
Anche quest’anno lo Sponz Fest è riuscito a raggiungere un pubblico ampio, attivo e fortemente interessato: ne sono una prova i migliaia di contatti via web e social registrati durante l’attesa e lo svolgimento del Fest, con più di 400mila persone raggiunte dalle pagine social del Fest e più di 60mila accessi al sito.