L’esito del ricorso al Tribunale del Riesame sulla misura interdittiva emessa nei confronti dell’amministratore dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia potrebbe aprire, in caso di conferma dell’interdizione dai pubblici uffici per un anno, di fatto la disputa politica sulla successione alla guida del gestore idrico irpino.
Di certo, in caso di mancata revoca della Misura per Ciarcia il partito democratico dovrà in occasione del 21 marzo, giorno fissato per la convocazione dell’assemblea dei sindaci-soci, individuare una figura capace di guidare l’ente in una fase alquanto complessa. Sull’ente di Corso europa pende una procedura di concordato preventivo innanzi al Tribunale di Avellino, maturata in seguito all’istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica del capoluogo, a seguito dell’accertamento di un’esposizione debitoria di circa 150 milioni di euro nell’anno nel 2021, salita a 200 milioni secondo l’ultimo bilancio. Una situazione economica poco idilliaca che di certo non può essere gestita, in caso Ciarcia non rientri più nelle sue funzioni, da profili di natura squisitamente politica e senza nessuna competenza tecnica. La situazione dell’ente è delicata.Il passivo evidenzia, un patrimonio netto pari a 69 milioni di euro e un totale delle esposizioni debitorie di 168.475 milioni, di cui i debiti a breve termine rappresentano l’ 85,96%. Il quadro negativo è completato dall’aumento delle spese per l’energia elettrica, salite di 8 milioni di euro rispetto al 2020 e arrivate a toccare i 21 mln di euro l’anno, destinate addirittura a salire. Il bilancio si è chiuso con una perdita di 33 milioni, evidenziando un peggioramento rispetto all’esercizio precedente in cui si registra un utile di 44 milioni di euro.
Il Pd spera che il Riesame possa accogliere il ricorso di Ciarcia e farlo rientrare nel pieno delle sue funzioni. Ma a quanto pare l’assalto alla diligenza è già partito. I partiti studiano soluzioni in caso il Riesame non accolga il ricorso presentato dal difensore di fiducia dell’amministratore unico. Il Pd potrebbe puntare su Mario Lariccia, Presidente del Collegio sindacale, che in questa fase regge le sorti di Alto Calore. Il Presidente dell’ordine dei commercialisti potrebbe essere la fìgura idonea per le sue competenze tecniche e amministrative a guidare la società. Nel centrodestra, invece si vocifera che il parlamentare Gianfranco Rotondi potrebbe proporre alla guida dell’ente di Corso europa un altro commercialista ed ex consigliere regionale di forza Italia. Sono solo voci, ma molto spesso le indiscrezioni in politica sono la conferma di ciò che può diventare realtà.
Michela Della Rocca