Dopo le misure cautelari ai domiciliari emesse con l’ordinanza firmata dal gip Giulio Argenio su richiesta della Procura di Avellino, la settimana per l’inchiesta “Dolce Vita” si è aperta con gli interrogatori di garanzia dei due principali indagati: l’ex sindaco Gianluca Festa (già ai domiciliari dal 18 aprile scorso) e l’architetto Fabio Guerriero in libertà e raggiunto da una nuova misura
cautelare ai domiciliari).
I due, difesi dagli avvocati Luigi Petrillo e Concetta Mari (Festa) e Marino Capone e Nicola Quatrano (Guerriero), dinanzi al Gip che ha firmato le nuove misure cautelari, il magistrato Giulio Argenio, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Oggi, invece, si sono presentati davanti al gip del tribunale di Avellino, è stato il turno degli imprendi i tre imprenditori raggiunti dalle misure interdittive e coinvolti in questo secondo filone di indagine della procura.Gli imprenditori sono difesi dagli avvocati Valeria Verrusio, Francesco Iandoli, Angelo Iandolo e Domenico Carchia.
Abbiamo sottolineato l’estraneità del nostro assistito ai fatti contestati. Contestiamo ogni addebito e, inoltre, abbiamo depositato una memoria difensiva”, ha dichiarato l’Avv. Iandolo per il suo assistonll
“Il mio assustito è desideroso di rendere dichiarazioni in udienza, di spiegare la sua posizione, perché si ritiene totalmente estraneo rispetto alle accuse che gli vengono mosse; quindi, sicuramente chiarirà ogni aspetto al GIP”, ha aggiunto l’Avicato Verrusio. “Le intercettazioni sono assolutamente fumose, piene di lacune, e dovranno essere approfondite e documentate per fornire una chiave di lettura diversa, concreta e reale. Chiederemo sicuramente la revoca della misura, perché è un provvedimento che purtroppo lede non soltanto le persone colpite, ma anche i numerosi dipendenti e le famiglie che lavorano quotidianamente con questi imprenditori, i quali saranno di fatto i soggetti colpiti dal provvedimento emesso. Ho già presentato istanze di riesame e siamo in attesa della fissazione dell’udienza”.