Per l’inchiesta Dolce Vita, condotta dalla Procura di Avellino guidata da Domenico Airoma, è stata fissata una seconda udienza camerale. Dopo quella del 3 marzo nella quale si dovrà decidere di una proroga delle indagini su un secondo filone d’inchiesta, per il 18 marzo è prevista un’altra udienza camerale, in cui si discuterà delle intercettazioni. La Procura non le riterrebbe utili ai fini processuali, mentre i difensori dei 26 indagati raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini, potrebbero ritenere alcune intercettazioni importanti per la posizione dei loro assistiti e battersi per evitare la distruzione delle stesse.
Ventisei indagati difesi dagli avvocati Teodoro Reppucci, Luigi Petrillo, Valeria Verrusio, Alfonso Laudonia, Gerardo Di Martino, Ennio Napolillo, Gaetano Aufiero. In mancanza ancora della richiesta di rinvio a giudizio – per l’ex primo cittadino, Gianluca Festa e gli altri 25 indagati per i quali le indagini sono state chiuse sul filone principale dell’inchiesta Dolce Vita – sull’inchiesta Dolce Vita, potrebbero esserci già le prime schermaglie tra le parti.
Nell’udienza in camera di consiglio gia’ fissata il prossimo 3 marzo sarà decisa la proroga delle indagini preliminari notificata a diciotto indagati nel cosiddetto “filone bis” dell’inchiesta Dolce Vita. Sarà il Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio, a pronunciarsi sulla legittimità dell’istanza avanzata dalla Procura della Repubblica di Avellino, che sollecita un ulteriore semestre di attività investigativa nei confronti di diciotto indagati.
I reati sono quelli di falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, corruzione nell’esercizio delle funzioni, turbata liberta’ degli incanti e nella scelta del contraente per vicende che non sono ancora note e sono soggette ad indagine.
Per il primo filone d’inchiesta, in merito ad appalti e concorsi sarebbero 25 le iscrizioni nel registro degli indagati. Otto gli indagati per il concorso a dieci posti di vigile urbano, quello sospeso da un blitz delle Fiamme Gialle; tre indagati per la procedura di selezione per il concorso di geometra; due indagati per un concorso di istruttore categoria C e un’indagata per il concorso di funzionari tecnici. Sarebbero intermediari, per lo piu’ familiari dei beneficiari e vincitori dei concorsi o come nel caso della procedura di vigile urbano ammessi alla prova scritta che avrebbero,ricevuto dall’ex sindaco Gianluca Festa per mano di intermediari le prove in anticipo.
A Festa e ad altri due indagati, un ex dipendente del Comune di Avellino e un suo collaboratore che avrebbero materialmente stampato le stesse tracce, la contestazione di rivelazione del segreto di ufficio in concorso. Ai beneficiari e intermediari delle quattro procedure di concorso che sono finite nel mirino delle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e dei militari dell’aliquota di Pg della Gdf presso la Procura di Avellino, invece, la contestazione e’ quella di ricettazione, anche alla luce delle pronunce di Riesame e Cassazione.
Saranno ora gli indagati a dover chiarire il loro ruolo e dimostrare, anche chiedendo di essere ascoltati nei prossimi venti giorni la loro eventuale estraneità alle accuse per cui la Procura di Avellino si prepara a chiedere il rinvio a giudizio.
Gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari firmati dal sostituto procuratore Fabio Massimo Del Mauro che sarebbero stati notificati del tutto a ventisei indagati riguarderebbero la responsabilità’ a vario titolo per i reati di associazione per delinquere (contestata solo ad una parte), al peculato, fino alla corruzione per l’esercizio della funzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico e materiale, ricettazione.Tra i principali indagati, oltre all’ex sindaco Gianluca Festa, l’ex dirigente Comunale Filomena Smiraglia,un ex assessore comunale, un attuale dirigente ed un dipendente comunale.
Il primo avviso fu notificato principale indagato, l’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa che si è recato presso il comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri, senza i suoi legali. Ai reati gia’ noti per le prime due misure cautelari, ovvero le vicende sono legate ai concorsi al Comune di Avellino e alla corruzione per l’esercizio delle funzioni contestata nella seconda ordinanza, si sarebbe aggiunta anche l’ipotesi di una presunta associazione a delinquere.