Per l’ipotetico rinvio a giudizio dei 28 indagati raggiunti a dicembre dall’avviso di conclusione delle indagini, nell’ambito dell’inchiesta Dolce vita condotta dalla procura di Avellino , bisognerà prima attendere l’udienza camerale del 19 maggio. Prima di un’eventuale notifica di richiesta di rinvio a giudizio da parte dei Pm, sarà necessario attendere prima la decisione del gip del tribunale di Avellino, Giulio Argenio, sulla distruzione di altre intercettazioni ritenute lesive della privacy degli indagati. Distruzione questa volta richiesta dagli avvocati dell’ex sindaco Gianluca Festa e dell’indagato Fabio Guerriero, gli avvocati Luigi Petrillo e Marino Capone.
Nella precedente udienza, celebrata lo scorso 15 aprile, i difensori di Festa e Guerriero si erano opposti alla richiesta di distruzione avanzata dalla procura di audio e video non utili ai fine processuali, ma avevano anche avanzato la richiesta di distruzione di un’altra decina di intercettazioni al fine di tutelare la privacy degli indagati così come richiesto dalla procura irpina guidata dal procuratore Domenico Airoma.