Lo scorso 20 agosto è scomparso il Prof. Antonio Sgamellotti, chimico di fama internazionale, Professore emerito dell’Università di Perugia e Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Pioniere dell’utilizzo di metodologie non invasive per lo studio dei Beni Culturali, Sgamellotti ha fondato il Molab, il Laboratorio mobile per la ricerca sulle opere d’arte riconosciuto dall’Unione Europea.
Nell’ambito dell’Accademia dei Lincei è stato promotore del CERIF – Centro Linceo Interdisciplinare di Ricerca per i Beni Culturali Villa Farnesina, alla cui rete scientifica e al cui comitato direttivo ha aderito anche l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). In questo ambito l’Istituto ha sviluppato attività di ricerca sul biomonitoraggio chimico e magnetico dell’inquinamento, sul monitoraggio sismico delle vibrazioni da traffico, su analisi multidisciplinari dei pigmenti e su indagini ad alta risoluzione delle Logge di Villa Farnesina.
Da queste collaborazioni è nato il progetto CHIOMA – Cultural Heritage Investigations and Observation, a Multidisciplinary Approach, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e coordinato per l’INGV da Fabrizia Buongiorno, Antonio Costanzo, Massimo Musacchio e Aldo Winkler. Il progetto, grazie al prestigio del Prof. Sgamellotti, ha potuto contare su importanti partnership nazionali e internazionali, tra cui Università di Siena, Parco Archeologico del Colosseo, Collezione Peggy Guggenheim, Metropolitan Museum of Art di New York, Musei di Buenos Aires e numerosi Istituti di ricerca.
Con le sue intuizioni e la sua capacità di creare reti scientifiche interdisciplinari, il Prof. Sgamellotti ha lasciato un’eredità preziosa che continuerà a ispirare le attività di ricerca e divulgazione dell’INGV e della comunità scientifica internazionale.