Rosa Bianco
Nel cuore dell’Irpinia, sotto le volte della Sala delle Arti di Manocalzati (AV), il tempo ha trovato una pausa. Non per fermarsi, ma per ascoltare, per immergersi nella trama invisibile, che lega musica e vita. Qui, ieri pomeriggio, l’Associazione musicale Igor Stravinsky, guidata dal Maestro Nadia Testa, ha inaugurato l’anno con il Concerto per arpa “Fantasie e Rimembranze”, interpretato dalla luminosa Alba Brundo.
Questa non è stata solo una celebrazione artistica, ma un invito a riflettere sul ruolo della musica nella nostra esistenza. Nel programma della rassegna “Innamorati della Musica 2025” il suono si fa promessa, un’eco di bellezza capace di illuminare le ombre dell’inverno e riscaldare gli animi con il programma “Choco Classical Concerts”, dove melodia e piacere conviviale si intrecceranno in un abbraccio simbolico.
La musica come specchio dell’anima
Ogni nota del repertorio scelto per il concerto “Fantasie e Rimembranze” ha portato con sé un frammento dell’eterno. Con Domenico Scarlatti, nelle Sonate K466 e K531, abbiamo ascoltato il barocco non come pura forma, ma come dialogo tra ordine e passione. Giovanni Caramiello, nella sua Rimembranza di Napoli, ci ha restituito un Sud nostalgico e universale, in cui la memoria è dolce e struggente al tempo stesso.
L’intima Une châtelaine en sa tour di Gabriel Fauré ha raccontato un mondo di delicatezza interiore, in cui ogni nota è un sospiro.
Elias Parish-Alvars, infine, con la Fantaisie sur Lucia di Lammermoor, ha mostrato la potenza dell’arpa: uno strumento capace di tradurre il dramma lirico in un poema strumentale.
In questi brani, il pubblico ha trovato non solo arte, ma riflessione. La musica, come diceva Nietzsche, non è altro che “il linguaggio più vicino all’essenza del mondo”.
Convivialità e tradizione: un’epifania dell’essere
Dopo il concerto, l’atmosfera si è fatta più intima. La degustazione di cioccolata calda e dolci natalizi, seguita dalla Tombola “Innamorati della Musica”, non è stata solo un momento conviviale, ma una celebrazione della comunità. È qui che la musica, la condivisione e la tradizione si sono incontrate, trasformando un semplice gesto in una “Epifania del cuore”: una rivelazione che ha unito spirito e materia, armonia e quotidianità.
Un grazie che vibra come un’arpa
Ogni evento che tocca l’anima è il frutto di una dedizione silenziosa, ma potente. Il Maestro Nadia Testa, con il suo talento e la sua visione, e il dott. Michele Aquino, con la sua impeccabile organizzazione, sono stati gli artefici di un momento che non è stato solo evento, ma dono.
Il 2025: un viaggio oltre il tempo
Questo primo atto del 2025 non è solo un preludio: è una promessa. La musica, nel suo potere di elevare e unire, ci insegna a cercare ciò che è essenziale. Essa non solo ci emoziona, ma ci interroga, ci riporta a ciò che siamo e a ciò che potremmo essere.
Nel silenzio che segue l’ultima nota di un concerto, risuona qualcosa di più profondo: una domanda sull’eternità, una speranza che trascende il tempo.
Che questo nuovo anno sia una sinfonia di bellezza, di riflessione e di amore per la vita, dove ogni suono diventi un invito a scoprire la nostra essenza più autentica.
Perché, in fondo, siamo tutti innamorati della musica!