Un omaggio alla figura di Rosario Livatino, magistrato siciliano ucciso dalla mafia nel 1990, quello promosso dagli Istituto I.C Aurigemma di Monteforte irpino e IC Covotta di Ariano Irpino, tenutosi stamattina, al Polo Giovani di Avellino. L’iniziativa nasce dalla volontà di ricordare una figura centrale nella lotta alla criminalità organizzata nella storia del nostro Paese.
Il giudice Livatino, all’epoca solo 38enne, fu assassinato ad Agrigento da un commando mafioso. Il suo omicidio segna una delle pagine più cruente della violenza mafiosa. Livatino fu vittima di un agguato che lo portò alla morte, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva.
L’incontro, ha visto la partecipazione, oltre al prefetto Rossana Riflesso, di figure istituzionali di rilievo, tra cui il Procuratore della Repubblica di Avellino, Domenica Airoma, che ha sottolineato il grande spessore della figura e del pensiero del magistrato.
“La credibilità è forse il messaggio più importante, perché rappresenta qualcosa che va oltre la coerenza. La coerenza è la capacità di allineare i principi con i comportamenti, ma la credibilità è quando questa coerenza viene percepita anche dagli altri, cosa che non è sempre scontata”
Il capo della Procura irpina ha affrontato la questione della legalità, tema strettamente legato al ricordo di Livatino e agli attuali sviluppi nelle indagini e nelle operazioni contro le mafie.
“Per quanto riguarda la legalità, è un valore per cui molti hanno perso la vita. Oggi ci confrontiamo con situazioni che si manifestano anche in ambito elettorale, come è accaduto a Monteforte”, ha detto Airoma, richiamando la recente cronaca di infiltrazioni mafiose e corruzione nel contesto politico locale. “La passione per la legalità va oltre il rispetto formale delle norme: è la capacità di rendere giustizia, un impegno che si colloca su un piano superiore rispetto alla mera osservanza delle leggi”.
Il Procuratore ha anche sollevato la necessità di una vigilanza costante.“Monteforte, così come altre realtà della nostra provincia, purtroppo, ci ricordano che dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione. Non dimentichiamo le tragedie di quindici anni fa, né altre situazioni che ci devono spingere a capire quanto sia fondamentale rimanere vigili. Le infiltrazioni sono una realtà concreta e vanno contrastate con determinazione”.




