Due giorni di sciopero, programmati per il 20 e 21 marzo prossimi, mentre continua il presidio da parte dei sindacati e dei lavoratori di Irpiniambiente. Sul tavolo delle richieste, più garanzie ed un passo indietro del comune di Avellino rispetto alla sua scelta, quella cioé di dividere la società tra Ato e Comune. La tenda della resistenza montata in piazza, nell’angolo tra la Provincia e la Prefettura, è il simbolo della preoccupazione e dello stato di allerta dei lavoratori di Irpiniambiente, che temono ripercussioni rispetto ai livelli occupazionali.
Presente al presidio il Segretario Fit Cisl Irpinia Sannio Francesco Codella, che dice: «Ritengo che il comune di Avellino abbia fatto la sua scelta, infatti il 9 marzo scade l’ultimo giorno utile per l’apertura delle buste.
Noi, finché avremo speranza, e la forza dei lavoratori che ci accompagna, chiediamo che le istituzioni e la gente capiscano che questa è una scelta scellerata, affidare cioè il servizio ad un’azienda privata e alla fine “spezzettarlo”. Saremo sempre pronti a difendere i diritti dei lavoratori e la tutela dei cittadini».
Carolina Corrado, Segretario Uil Trasporti Av/Bn – sostiene – che bisogna dare un’ impronta forte «per far capire che non ci arrendiamo e combatteremo fino all’ultimo. Per noi l’Azienda non va spezzettata e deve restare soprattutto pubblica».
Le fa eco il Segretario Ugl Igiene Ambientale Avellino Nunzio Marotta: «Bisognerà intervenire in tutti i modi per evitare la frammentazione, tra l’altro – continua Marotta – la nostra preoccupazione è anche legata a possibili infiltrazioni malavitose, sappiamo bene che alcuni settori sono appetibili e dunque chiediamo un’assunzione di responsabilità e garanzie di sicurezza per quello che si sta facendo. Penso che oggi il sindaco di Avellino potrà ottenere un risultato anche in termini di risparmio, ma nel tempo noi cittadini e lavoratori lo pagheremo».