La popolazione residente in Campania, definita sulla base del Censimento al 31 dicembre 2023, ammonta a 5.593.906 residenti, in calo rispetto al 2022 (-15.630 individui; -0,3%); poco più della metà della popolazione vive nella provincia di Napoli (53,1%). Sono i primi dati emersi dal rapporto Istat Campania.
In Campania, come nel resto del Paese, si è raggiunto un nuovo record di denatalità. I nati sono 42.925
(-1.544 rispetto al 2022).
Nel 2023 si è ridotta la mortalità (-2.557 decessi rispetto all’anno precedente). Il tasso di mortalità è diminuito, passando dal 10,9 al 10,5 per mille. Il maggior decremento si registra nella provincia di Avellino (-0,8).
Le donne sono il 51,1% della popolazione residente, superando gli uomini di oltre 127mila unità, prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile.
L’età media si innalza rispetto al 2022 da 43,9 a 44,2 anni. Caserta e Napoli sono le province più giovani (rispettivamente 43,3 e 43,4 anni), Benevento ed Avellino quelle più anziane (46,8 e 46,6 anni).
Gli stranieri censiti sono 263.680 (+11.684 rispetto al 2022), il 4,7% della popolazione regionale. Provengono da 171 Paesi, prevalentemente da Ucraina (16,4%), Romania (12,5%) e Marocco (9,6%).
Poco più di un quinto della popolazione (20,8%) vive nei tre comuni con oltre 100.000 abitanti (Napoli, Salerno e Giugliano in Campania) e più di un quarto in quelli con popolazione tra 20.001 e 50.000 abitanti (29,1%).
Distribuzione della popolazione e dinamica demografica
I risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni 2023 consentono di determinare la popolazione residente al 31 dicembre 2023. In Campania si tratta di 5.593.906 unità, il 9,5% della popolazione italiana.
Poco più della metà della popolazione risiede nella provincia di Napoli (53,1%), che sfiora i tre milioni di abitanti. Segue la provincia di Salerno, che con oltre 1 milione di residenti raccoglie il 18,9% dei residenti della regione. Le altre tre province ospitano il 28,0% dei residenti.
La significativa diminuzione della popolazione residente in Campania nel 2023 è frutto della somma di due saldi negativi, quello naturale (-15.977 unità) e quello migratorio interno (–21.181), non compensata dai valori positivi del saldo migratorio con l’estero (+16.816) e dell’aggiustamento statistico (+4.712). Tutte le province concorrono, seppur in misura diversa, a determinare questo andamento regionale: in particolare, Napoli è la provincia con i più bassi saldo naturale (-5.842) e migratorio interno (-13.457), a cui si contrappone il saldo migratorio estero più elevato (+6.180).
Il saldo naturale nella regione conferma la dinamica sfavorevole in corso, caratterizzata da un eccesso dei decessi (58.902) sulle nascite (42.925). In Campania, infatti, come nel resto del Paese, si registra il nuovo minimo storico delle nascite, con una riduzione di oltre un terzo rispetto ai 67mila nati di inizio millennio (anno 2000). La diminuzione del numero dei nati è determinata sia dalla contrazione della fecondità, sia dal calo della popolazione femminile in età riproduttiva (15-49 anni).
Prosegue il trend decrescente del tasso di natalità, dal 7,9 per mille del 2022 al 7,7 del 2023, pur mantenendosi decisamente più elevato della media nazionale (6,4 per mille abitanti). Tra le province il maggior decremento si riscontra a Napoli (da 8,3 a 7,9 per mille nel 2023) e Benevento (da 6,8 a 6,4 per mille nel 2023); il valore minimo del tasso si registra a Benevento (6,4 per mille), il valore massimo a Caserta (8,2 per mille).
La popolazione straniera residente in Campania, al 31 dicembre 2023, ammonta a 263.680 persone, il 5,0% degli stranieri residenti in Italia. Poco più della metà risiede nella provincia di Napoli (50,1%) e il 40,7% nelle due province di Salerno (20,7%) e Caserta (20,0%). L’incidenza sulla popolazione residente è minore rispetto al dato nazionale (4,7% contro 8,9%) con valori provinciali compresi tra il 3,7% di Avellino e Benevento e il 5,8% di Caserta.
Il bilancio demografico evidenzia una crescita complessiva della popolazione straniera residente nella regione di 11.684 unità rispetto al 2022, corrispondente ad un tasso di incremento del 4,6% (Prospetto 7). Questo è ascrivibile in particolare ad un saldo migratorio estero fortemente positivo (20.373 unità in più), in grado di compensare il flusso di acquisizioni di cittadinanza italiana (5.013 unità in meno). Questi due saldi, unitamente alla positività del saldo naturale della popolazione straniera, sembrano mostrare una presenza straniera dotata di una progettualità migratoria relativamente stabile.