di Pellegrino Caruso
Ho sempre sostenuto la necessita’ di scegliere al meglio chi dovrebbe governare al meglio il nostro Paese e la nostra Europa. Il condizionale è d’obbligo, visto che gli ‘attuali sistema elettorali tutelano molto poco il proporzionale e le diverse posizioni. Per questo occorre sempre scegliere bene e dare forza alle persone che maggiormente possano tutelare democrazia ed istituzioni. Quel che emerge di certo dalla situazione attuali, è il fatto che sono molte le formazioni partitiche con esponenti di vecchia data che, dopo anni di politiche clientelari e con evidenti trasformismi, si sono di certo poco interessati a territori comunque abbandonati e riscoperti solo ad ogni turno elettorale come bacini elettorali, magari con clientelistiche promesse dell’ultima ora.
La verità è una: siamo in presenza di una politica ” vecchia” dopo anni in cui è stato difficile fare politica, intesa come rinnovamento e confronto di idee. Di fermenti giovanili non vi è traccia, le stesse “sardine” che invasero Bologna sono polverizzate e dimenticate e sono sempre più scarsi i collegamenti tra candidati ed elettori , da cui dovrebbero scaturire doveri di responabilità e rappresentanza. Sono da sempre dedito alla scuola ed ho partecipato, con sofferenza , negli anni del Covid, ad un periodo di somma burocratizzazione di una agenzia educativa , spesso aperta dal Tar a distanza solo come servizio sociale, con una cura pedagogica ormai affidata solo ad insegnanti di buona volontà, con riconoscimenti economici molto scarsi e soddisfazioni morali non scontate in una società che tende a monetizzare tutto. Da sempre faccio riferimento alla figura del De Sanctis, il primo a volere la scuola – laboratorio in cui magari venisse meno anche la cattedra ma mai il rispetto e la cura per la formazione morale. Negli anni del disagio pandemico ho sempre cercato di ritrovare in presenza come in Dad, l’orizzonte di senso verso cui indirizzare i nostri ragazzi perchè l’educazione è un “educere naves ex portu” .
Senza fare mai indottrinamenti di alcun tipo, ho sempre indotto i giovani ad una politica attiva possibile solo informandosi per dare il meglio attraverso studio , impegno e creatività.
Le sfide sono tante con quell’ “agenda 2030″, ormai in scadenza che richiama l’umanità a sfide urgenti e non prorogabili mentre giacciono abbandonati protocolli ambientali che non sono neanche firmati da tutti quei Paesi che tendono unanimamente al riarmo invece di prendere le distanze dal nucleare, minaccia esistenziale per tutti… Quando mi rivedo tra i banchi di liceale, gli stessi tra i quali mi adopero come docente ripenso a quel mio libro di educazione civica che aveva sulla copertina un profetico 1992, che ispirò anche la canzone vincitrice di quell’Eurovision song contest che vide trionfare Toto Cutugno e che parlava di popoli uniti ” Insieme” sotto lo stesso cielo. Dopo piu’ di trenta anni di tanti ideali sono rimasti solo quegli euro che stanno perdendo sempre piu’ valore mentre il trofeo dell’Eurovision passa di mano in mano tra il ” rumore” dei Maneskin e quella nenia dell’Ucraina che non e’ bastata purtroppo a riportare la musica a Kiev, mentre è stato molto più facile fare scendere maestri dal podio, cancellare la memoria di letterati solo perchè russi, facendo cadere nel vuoto la comune esigenza di pace, perchè in guerra , come ricordava Ungaretti, piangono tutti… eppure ci dovrebbe essere ancora spazio per quel biliardo celebrato da Umberto Saba in quel “Caffè Tergeste” dove si attardavano l’Italo e lo slavo. A scuola in anni difficili, non mi sono mai stancato di cercare il giallo de “I limoni” di Eugenio Montale o della Ginestra di Giacomo Leopardi perchè è questo il tempo della social catena….e Pascoli e Verga vanno recuperati come uomini che ci hanno ricordato che anche la scienza può fallire e che serve tanta attenzione per evitare di essere travolti dalla fiumana del progresso, come dalle alluvioni del cambiamento climatico… Occorre in politica come nella vita agire secondo coscienza, con il coraggio di guardare in prospettiva, con la speranza di una politica che recuperi le doti del buon senso e che torni davvero tra la gente…



