Quella dell’emergenza idrica è sicuramente una battaglia politica. Che i Comitati nati subito dopo la crisi cominciata l’estate scorsa stanno portando avanti. Da Grottaminarda ad Ariano, da Avellino a Nusco. Adesso si sono allacciati rapporti con le altre realtà delle regioni vicine: “Perché l’acqua è pubblica” è stato ribadito nell’incontro della cittadina ufitana.
“Per far diventare – ha detto Virgilio Caivano, portavoce dei Piccoli Comuni-questa emergenza la vera questione meridionale”. Mentre continuano le interruzioni del servizio.
Che dureranno, come da più parti è stato detto, a cominciare dallo stesso Alto Calore, fino al prossimo Natale. Quando la crisi sarà probabilmente la peggiore di sempre. Ma quella per l’acqua può diventare anche una lotta legale. Una strada da percorrere, insomma.
Per adesso ha cominciato il Comitato “Voci di Nusco” che ha scritto un formale reclamo da parte di quaranta famiglie al gestore del servizio idrico,”al fine di contestare le continue sospensioni del servizio”nel paese altirpino. La lettera del legale del Comitato Rachela Pepe, indirizzata per conoscenza alla procura della Repubblica di Avellino e all’ente idrico campano, ha probabilmente sortito il suo effetto.
Infatti nel giro di ventiquattr’ore è arrivata la risposta di palazzo Santa Lucia, dall’ufficio della dirigenza del ciclo integrato delle acque, dei rifiuti e delle autorizzazioni ambientali. Che ovviamente si rivolge all’ente di Corso Europa e alla stessa Eic. Per una questione che ha per oggetto “i disservizi” lamentati nel Comune di Nusco.
La legale rappresentante del Comitato aveva “segnalato la situazione di forte disagio per le attività quotidiane, in particolar modo per quelle commerciali”. E l’ufficio della Regione Campania “alla luce di quanto rappresentato” fa una, precisa, richiesta all’Alto Calore Servizi s.p.a: “Di verificare in merito a quanto reclamato”.
Inoltre “di relazionare in ordine ai provvedimenti adottati per la risoluzione della problematica”. E anche con”urgente riscontro”.”Abbiamo fatto qualcosa-sostiene l’avvocato Pepe- che la legge prevede”. Ma che potrebbe aprire nuovi orizzonti. Perché, l’emergenza idrica, riguarda tutti i Comuni della provincia.