L’Irpinia protagonista della quarta edizione del Campania Festival, in programma dal 2 al 5 ottobre al Palazzo Reale di Napoli. Una vera festa del libro con 120 stand di editori e oltre 400 incontri con scrittori italiani e stranieri ed anche registi e artisti, diretta da Ruggero Cappuccio e curata da Massimo Adinfoli, intitolata quest’anno «Il segno dei quattro» in riferimento ai testimonial del festival che sono i napoletani Diego De Silva, Viola Ardone, Antonella Cilento e Silvio Perrella. In programma quattrocento incontri tra presentazioni di libri, dibattiti, tavole rotonde, spettacoli teatrali, masterclass e laboratori per bambini. Durante le giornate della festa del libro il biglietto di ingresso a Palazzo Reale sarà ridotto del 50 per cento. Tra gli autori italiani: oltre i testimonial del festival, Diego De Silva, Viola Ardone, Antonella Cilento e Silvio Perrella, ci saranno Antonio Bajani, Wanda Marasco, Laura Imai Messina, Titti Marrone, Maurizio de Giovanni, Francesco Carofiglio, Piergiorgio Pulixi, Emanuele Trevi, Gian Marco Griffi, Teresa Ciabatti, Giuseppe Montesano, Giorgio Vallortigara, Roberto Esposito, Anna Pavignano, Antonio Moresco, Antonio Pascale, Marco Perillo, Vittorio del Tufo. Ad alternarsi al festival anche grandi protagonisti della letteratura internazionale come Mircea Cărtărescu, Elisabeth Åsbrink, Richard Ford, Daniela Dröscher, José Luis Sastre, Oliver Guez, Elvira Lindo, Maylis de Kerangal, Mircea Crtrescu, Cristian Mungiu, Georgina Orellano e Sari Bashi e molti altri A caratterizzare gli incontri dedicati al cinema e alla musica Luca Zingaretti, Teresa Saponangelo e Antonio Capuano poi Enzo Avitabile e tanti altri e poi tra gli spettacoli al teatro di corte di Palazzo Reale ci sarà anche «Semp’essa» con Rosalia Porcaro.
A rappresentare l’Irpinia poeti e scrittori, storici ed editori ciascuno con un suo sguardo precualiare sul mondo letterario. Il 3 ottobre protagonisti saranno Luigi Mascilli Migliorini che presenta, alle 18.30, nella sala Pagina Bianca a Palazzo Reale “Napoli in 2500 anni di storia”, racconto città dalla sirena fondatrice sino ad oggi, in dialogo con Marco De Marco, Donata De Bartolomeis si confronterà, alle 19, nella Sala Occhiello della Biblioteca nazionale con Daniela Sfera sul suo libro “La bambina che salvò la principessa”, Il Papavero, che riunisce storie di uomini e donne che hanno trovato la forza di vincere paure e debolezze, acquistando consapevolezza del legame tra corpo ed emozioni.
Alle 19, nella sala frontespizio del Palazzo Reale, Marco Ciriello presenta, alle 19, “Un giorno di questi” a confronto con Giovanni Ludeno. Uscito nel 2018 è diventato nel tempo un libro cult, a 40 anni dalla morte di Siani “Un giorno di questi” torna arricchito di altre storie nel segno di Napoli e delle sue mancanze. Un libro che esplora ossessioni e mancanze, dalò’ossessione sulla morte di Giancarlo Siani alla mancanza della Napoli degli anni Ottanta. Protagonista è un giornalista di cronaca nera abusivo che con un altro giornalista abusivo indaga sulla morte di un terzo giornalista abusivo, in una Napoli dove passano Andy Warhol e Joseph Beuys, Massimo Troisi e Pino Daniele e dove l’orizzonte è Raffaele Cutolo.
Il 4 ottobre, alle 17.15, nella sala Ultima Pagina della Biblioteca Nazionale, a incontrare il pubblico sarà Enrica Leone, napoletana, che da tempo ha scelto di vivere a Venticano con “Solo preghiere e opere di bene”, Round Midgnight, in dialogo con Antonella Cilento. Leone sceglie di raccontare la Napoli invisibile, quella che nessuno sembra avere più interesse a raccontare, esplorando frammenti di vite sparse nelle periferie, imperfette e scorrette.
Il 5 ottobre, alle 11 doppio con appuntamento con la casa editrice Terebinto con i libri di Aldo Balestra “80 passi in rete. Vite oltre gli ostacoli”, ottanta storie, frutto del blog “Diritto&Rovescio” che cura sul Mattino dal 2017, che esplorano temi come ingiustizia, violenza, giovani, ed Emilia Cirillo con la sua raccolta poetica “Arsura” in cui la poesia diventa strumento per sopravvivere, a partire dai frammenti della propria anima nell’ambito di un incontro dal titolo “Oltre la superficie. Letteratura alla ricerca di senso” Sempre il 5 ottobre, alle 18.15, nella sala frontespizio del palazzo Reale, Paolo Speranza presenta “Camilleri a Napoli, dalla Tarantella a Montalbano”, La Valle del Tempo, con Antonio Fiore e Angela Maria Fornaro. Il volume ricostruisce un episodio di censura avvenuto a Napoli il 6 dicembre 1962, quando la magistratura partenopea (caso unico nella storia dello spettacolo in Italia), alla “prima” della commedia Tarantella con un piede solo, al teatro “Mercadante”, decretò nell’intervallo tra il primo e il secondo la sospensione dell’azione scenica, che da allora non fu mai più riproposta in teatro: per l’autore del testo, Luigi Lunari (direttore del Centro Studi del Piccolo Teatro di Milano), e per il regista della commedia, Andrea Camilleri, arrivò poco dopo il rinvio a giudizio, con l’accusa di oscenità e “vilipendio alle forze di Polizia”, reato che all’epoca poteva comportare una condanna detentiva di tre anni. La presunta oscenità riguardava un episodio che vedeva protagonisti due sposini di Ariano Irpino in viaggio di nozze a Napoli.