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La Cgil lancia l’allarme: il pubblico rischia di scomparire dai servizi essenziali
“Gli scontri di potere, in Irpinia, rischiano di far scomparire il pubblico dai servizi essenziali”. E’ l’allarme che lancia Franco Fiordellisi della Cgil “Ecco perchè ciò dovrebbe essere attenzionata, ed allarmare, perché la gestione di questi servizi è, oggettivamente, nell’interesse di tutti noi cittadini, mentre si sta delineando il rischio di consolidare rendite politiche utilitaristiche con danni tremendi per tutte e tutti; così come accaduto, negli anni, per altri servizi.”
Spiega come ” I Servizi pubblici sono un potentissimo volano di sviluppo e di tenuta occupazionale, con retribuzioni decenti, utili per tutta l’Irpinia. Quindi i beni pubblici, i servizi pubblici, sono un Bene Sociale collettivo che dobbiamo preservare chiedendo trasparenza e partecipazione. In particolare parlo di: – Ciclo integrato dei Rifiuti, caratterizzato dalla presenza di una unica azienda pubblica a livello provinciale che gestisce, sostanzialmente, tutto il ciclo; unica realtà in tutta la regione Campania, interamente pubblica del ciclo dei rifiuti solidi urbani per l’intera Provincia, che con l’applicazione della nuova norma regionale, possibilità da parte dei Comuni di essere soci della società esistente IrpiniAmbiente, garantire la tenuta del sistema pubblico, evitando la frammentazione, la privatizzazione e il collasso del sistema con la città di Avellino che rientra nella società. – Servizio idrico integrato, depurazione industriale, depurazione civile dei Comuni, sorgenti, servizio Idropotabile, in sofferenza da tempo ma muovendoci uniti, con determinazione, verso la Regione potremmo salvarli integralmente e mantenere il valore dell’Acqua Bene Comune Pubblica per l’intero ciclo”.
Non ha dubbi Fiordellisi “E’ necessario avere determinazione e volere i Servizi Pubblici integri come progetto politico, Sociale, Civico, per cui vanno messe persone giuste e competenti, rivedere le strutture organizzative con organigrammi coerenti, personale formato e, non da ultimo, dirigenza strutturata ed indipendente; il tutto per gestire adeguatamente, oltreché il personale, le infrastrutture materiali come le reti e impianti in genere, le risorse da gestire ( acqua e rifiuti), le risorse derivate e il personale.
La CGIL Avellino sulla vicenda del ciclo integrato dei rifiuti, del ciclo integrato idropotabile e della depurazione, unitamente alle categorie di settore, ha sempre optato per la gestione pubblica, denunciato le scorribande di questo o quel politico di turno e l’assurdità di frammentare i cicli di gestione e produttivi”.
Sottolinea come “i danni della riduzione dei servizi pubblici essenziali li abbiamo dopo che si sono ridotti o venuti meno, leggete la sanità, scuole e trasporti. L’Irpinia aveva, nella sua quasi interezza, la gestione pubblica del sistema rifiuti e del sistema idrico, che hanno retto sempre il confronto con altre aree territoriali in cui si era optato per il privato, ora la spinta a cedere, ai privati, attività fondamentali per le comunità, e i cittadini, è tornata prepotente, mentre i costi esplodono per l’ energia, carburanti, beni di consumo, alcuni politici irpini pensano di, lavarsi le mani dalle criticità da loro stessi create, affidando ai privati la gestione dei servizi, senza intervenire sulla trasparenza e legalità degli atti, scaricando sui cittadini e sulle aziende private, sane, gli oneri economici, organizzativi con tutti i rischi che sappiamo esserci per i meno abbienti e socialmente esposti nel pagare i servizi diventati privati”.
Per ribadire che “L’arretramento del pubblico in tutti i servizi pubblici è un danno sociale per cittadini, pensionati e lavoratrici e lavoratori. Si può inveire quanto si vuole contro il pubblico ma di fatto se non ci fosse la sanità pubblica, con tutte le criticità, se non ci fossero le scuole pubbliche, e società pubbliche per l’acqua, rifiuti e trasporti, come accaduto in altri contesti, le criticità colpiranno le fasce sociali deboli, a reddito da lavoro dipendente, con il ti curo se hai soldi, studi se hai soldi e così per le varie utilità.
La parcellizzazione nei servizi, in questo caso dei rifiuti, creerà danni incalcolabili al delicato sistema sociale irpino, altro che risparmio, mentre dall’altro lato la possibilità da parte dei comuni di prendersi le quote di Irpiniambiente, definendo il quadro d’insieme in modo trasparente, andrebbe nel solco del documento politico dell’ATO che ha definito la gestione pubblica da perseguire e avere risparmi straordinari ed importanti per le casse dei comuni, determinando economie e risparmi per gli enti e i cittadini”.
Fiordellisi chiarisce come “Gli scontri tra i politici ricadono sulle società dei servizi pubblici interessati e sugli enti per cui devono essere evitati, anche per trovare le risorse utili a definire e chiudere il ciclo integrato dei rifiuti, pubblico, così come per il ciclo integrato delle acque. Per progettare, manutenere, attingendo a risorse europee ma serve una reale partnership comunitaria, oltre gli schieramenti, per portare avanti le nostre ragioni in sede regionale e in sede nazionale, evitando altri scippi su risorse, con lo specchietto per allodole su Zes unica e o ponte sullo stretto mentre tutto ci viene a mancare, ridurre, a favore di lobby privatistico/politiche.
Ora come non mai, visti i tagli annunciati nel PNRR al Sud, su reti ferroviarie, logistica, transizione verde, strutture sanitarie e scolastiche, per recuperare lo spirito fondante del PNRR ovvero ridurre le disuguaglianze Territoriali, Sociali e Industriali serve intelligenza politica per l’Irpinia, per il Sud, evitando parcellizzazioni, opportunismi personali di basso profilo politico”.
“Agire bene, nel solco delle nuove disposizioni regionali – sottolinea Fiordellisi- con un accordo quadro territoriale per dare slancio alle Pubblic Utility, nella settorializzazione, per gestire i servizi pubblici integrati, riaffermare il valore dell’unicità territoriale, per realizzare economia circolare a carattere industriale, in settori delicati e di cui la Provincia di Avellino, il pubblico, non devono privarsi. L’Irpinia è un territorio bello ma fragile e bistrattato, esposto agli effetti del cambiamento climatico, al dissesto idrogeologico, su una faglia sismica e con diverse forme di inquinamento, per questo dobbiamo agire per avere le giuste risorse, mettendo in campo azioni, condivise, per rispondere alle straordinarie sfide e domande che tanti giovani ci pongono, le strutture integrate dei Servizi Pubblici possono dare risposte vere all’Irpinia e alla sua gente proteggendo l’ambiente e quindi la salute. Anche con tutte queste ragioni a settembre proporremo assemblee ed incontri locali e nei luoghi di lavoro per promuovere la manifestazione del 7 Ottobre a Roma indetta da associazioni e Cgil per riaffermare che la via maestra, insieme, è la Costituzione Italiana, da difendere chiedendone l’attuazione concreta, diritti, lavoro, tutela ambiente e salute, adoperarci per la pace”.
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