“Condivido la sollecitazione lanciata questa mattina dal senatore a vita Renzo Piano attraverso le pagine di “Repubblica”: un grido d’aiuto che sento di dover sottoscrivere, sostenere e condividere. Questo è un allarme sociale che non va assolutamente sottovalutato”. Si apre così la nota dell’ideatore e fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi dopo l’appello lanciato dal senatore a vita Renzo Piano.
“L’argomento del futuro dell’esercizio cinematografico in Italia, sia nei grandi centri che nelle periferie, mi sta molto a cuore. Con grande amarezza ho assistito in questi ultimi decenni al declino e poi alla chiusura di centinaia di sale. Bisogna provare ad invertire questa tristissima tendenza.
I cinema sono luoghi di aggregazione, spazi in cui la cultura cinematografica può crescere e svilupparsi. Va dato atto al Ministero della Cultura di essere intervenuto con determinazione in questi ultimi anni per sostenere l’adeguamento tecnologico delle nostre sale, la loro confortevolezza, il miglioramento complessivo dell’esperienza cinematografica. I risultati di questa politica sono stati evidenti.
Esiste, però, un problema legato alla sostenibilità e quindi al declino commerciale dell’esercizio cinematografico, in particolare nelle grandi città, come scrive con competenza il senatore Piano. E’ una questione su cui intervenire con prontezza per contrastarlo.
Giffoni ha fatto dell’esercizio cinematografico uno dei suoi cavalli di battaglia. Siamo fieramente esercenti e crediamo moltissimo nel valore della sala come luogo di visione collettiva. Da anni abbiamo lanciato un appello affinché gli operatori culturali che animano i tanti festival cinematografici in Italia si impegnino a sostegno delle sale. In questo senso mi piace segnalare l’esperienza degli amici di “Alice nella città” che, insieme ad altri imprenditori, hanno rilevato il cinema Fiamma di Roma, oppure l’impresa straordinaria della Fondazione “Piccolo America”. Tra le tante, aggiungo la storia di esercenti cinematografici come quella di Cittanova in Calabria con “Cinema Gentile”, come Montescaglioso in Basilicata con “Cine Teatro Andrisani”, che con grandi sacrifici portano avanti la loro missione. E’ la conferma di come sia possibile sostenere le nostre sale, strapparle al declino, darvi nuova vita e nuova linfa.
Non bisogna avvilirsi su questa tematica, non dobbiamo e non possiamo farlo. Non è così e non può essere così. Non possiamo rassegnarci.
Bisogna però considerare le difficoltà di gestione dei cinema, in particolare quelli che si trovano in piccoli centri che vivono probabilmente condizioni di maggiore criticità. A questo si aggiunge anche il costo dei biglietti che pure ha subito una notevolissima crescita. Esiste, inoltre, un fenomeno di riconversione di queste strutture da parte dei grandi gruppi e delle storiche famiglie di esercenti che spesso scelgono di trasformare le sale e darvi nuove destinazioni per un immediato successo in termini economici.
Ecco perché credo sia opportuno rivedere la politica di interventi e di incentivi legati al cinema per il ruolo che questi svolgono soprattutto in una congiuntura economica, come quella attuale, molto complessa e che incide su tantissime voci di costo, dall’energia al personale.
In Italia ci sono più di mille festival dedicati al cinema che utilizzano le sale solo per pochi giorni all’anno. Insieme possiamo fare molto per cambiare questo stato di cose. Per rendere le nostre sale sempre più vive. Venti anni fa, quando si iniziò ad intravedere la chiusura delle sale cinematografiche, lanciai l’appello “Mille festival per mille cinema“, invitando gli operatori culturali ad adottare una sala cinematografica e a stare vicino all’esercizio. In quegli anni a Giffoni abbiamo dato l’esempio in questo senso tenendo orgogliosamente aperte due sale.
Oggi il nostro territorio, in un comune di 11500 abitanti, può vantare la presenza di quattro sale cinematografiche con una disponibilità di oltre 1700 posti. Si tratta di sale aperte tutto l’anno e che svolgono una funzione di primo piano in termini di presidio culturale. Non è facile, ma riteniamo per noi sia un obbligo farlo e gioiamo davvero quando vediamo le nostre sale gremite, piene di ragazzi, di famiglie che vivono questi spazi come luoghi di crescita e di condivisione. Abbiamo attivato una politica economica tale da favorire le famiglie dal giovedì alla domenica, con il risultato del 2024 che ci ha visto superare i 30mila biglietti staccati.
Oggi ci viene chiesto un ulteriore sforzo. Lo faremo mobilitando i nostri ragazzi, i nostri GIffoner presenti in tutta Italia attraverso una specifica “call to action”. Dovrà partire da loro questo slancio. Sono convinto che in tantissimi aderiranno a questa iniziativa. Giffoni c’è e come sempre sarà al fianco di chi crede e lotta per dare nuova forza e nuove energie all’esercizio cinematografico”.