di Pino Bartoli
Così, orecchiando, osservando, scambiando qualche opinione, insomma annusando l’aria che tira, ho avuto chiara l’impressione che il sindaco Festa, in caso di ricandidatura, di voti ne raccoglierà parecchi, anche tra chi lo ha sempre osteggiato. Sono tanti quelli che, non comprendendo che i tempi della politica non coincidono con quelli della giustizia, e tantomeno che l’amministrazione di una città non può scimmiottare il consiglio direttivo di una società che organizza eventi, hanno accolto gli accadimenti degli ultimi giorni con una certa perplessità. Si va dagli intellettuali, dai garantisti, ai fans dell’assessore al brand preoccupati perché non presente alla foto di gruppo scattata dopo la conferenza stampa tenuta dopo le perquisizioni al primo cittadino. Potrebbe darsi che sia stata spedita negli Usa e in Brasile per studiare le tecniche di rilancio di Trump e Bolsonaro. Ahó, hai visto mai che possono tornare utili. E comunque anche i calvi, che hanno sempre provato invidia e rabbia per quella bella testa nera piena di gel, sarebbero propensi a votarlo. Si corre il rischio di eliminare l’effetto ma non la causa ed alla prima occasione: tutto come prima. In un precedente intervento sull’argomento ho parlato di rovine che resteranno dopo questo terremoto ed al punto in cui sono arrivate le cose possiamo anche tentare di individuare quello che resterà. Nell’ipotesi che tutto si risolva positivamente per i sospettati gli inquirenti rischiano una pericolosa perdita di credibilità, se invece i sospetti saranno confermati, tutti i protagonisti saranno spazzati via e noi, intesi come comunità, godremo di una considerazione ancora peggiore di quella di cui già godiamo; in quanto meridionali ci accusano di “chiagnere e fottere” a differenza dei nordici che, non avendo conosciuto la cultura greca dato che all’epoca dormivano ancora sugli alberi, “fottino” solo, a partire dai figli del padre fondatore e, per buon peso, dovremo tenerci come lascito un signore che ha fatto in tempo a lasciare il Consiglio comunale e fondare un (oneroso per noi) nuovo gruppo in Regione. L’equivalente dell’ex cinque stelle che ancora conta qualcosa perché nominato rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo persico. È un po’ poco certo, e forse fa anche sorridere ma, che volete, come disse Platone la democrazia morirà “prima che nel sangue, nel ridicolo”.