C’è anche l’Irpinia dietro il David di Donatello assegnato a Maria Rita Barbera, costumista di “La stranezza”. Merito della 27enne Alessia Carraturo, giovanissima e talentuosa costumista avellinese, che da tempo è parte integrante del team di Maria Rita Barbera. Particolarmente apprezzata la cura dei particolari nella ricostruzione dei costumi degli anni ’20. Un percorso cominciato dopo aver completato il liceo classico con la formazione presso l’Accademia delle Belle Arti. Interpretato da Toni Servillo e Ficarra e Picone, per la regia di Roberto Andò, “La Stranezza”, ambientato negli anni ’20, rappresenta una commedia dai caratteri ironici, nella quale il protagonista Luigi Pirandello un giorno s’imbatte in una coppia di teatranti dilettanti impegnati nella realizzazione di uno spettacolo
“E’ stata una emozione bellissima – spiega Alessia che vive a Roma ma viaggia molto per il suo lavoro di costumista – poiché è un riconoscimento che arriva da specialisti del settore. Un’emozione che ripaga di tanti sacrifici e ti dà la forza per andare avanti nei momenti bui”. Spiega come il progetto “è il frutto di un grande lavoro di ricerca legato all’ambientazione degli anni 20. Abbiamo avuto la possibilità di lavorare, inoltre, con attori del calibro di Tony Servillo e Ficarra e Picone, abbiamo visitato luoghi bellissimi, da Erice al teatro Valerio a Roma dove Pirandello portò in scena per la prima volta ‘Sei personaggi in cerca d’autore”
Sottolinea come “Mi hanno sempre affascinato i costumi nelle scene teatrali, la magia che si percepisce dietro gli abiti di scena, consegnano al pubblico la capacità di sognare”
Dopo il diploma di liceo classico, la scelta di iscriversi all’Accademia delle Belle Arti, quindi la sfida del cinema
Tanti i progetti cinematografici a cui ha già partecipato, dalla serie di successo ‘Nudes’ diretta da Laura Luchetti a un’altra fortunata serie ‘Skam 3’, da ‘Promises’ di Amanda Sthers con Pierfrancesco Favino a ‘Solo per passione’, la fiction dedicata alla fotografa Letizia Battaglia “Nel cinema vince solo il lavoro di squadra- ribadisce – le squadre e i reparti che lavorano alla realizzazione del film si aiutano gli uni con gli altri. E quando il lavoro arriva sullo schermo esce l’emozione è bellissima, si viene ripagati di tutti i sacrifici, i ritmi di lavoro, le difficoltà legate alla location. Ora sono impegnata sul set de ‘L’arte della gioia’ per la regia di Valeria Golino che dovrebbe uscire nella prossima primavera”.
E ammette “Fino ad oggi sto assecondando la mia passione per il cinema ma coltivo il sogno di tornare un giorno a lavorare per il teatro”