La grande attesa per l’insediameto pastorale del nuovo Vescovo di Avellino , Monsignor Arturo Aiello, a fronte delle disposizioni della circolare Gabrielli, rischia di essere vissuta solo come un impegnativo momento organizzativo. In realtà, nell’animo dei laici e presbiteri della Chiesa avellinese, molte e significative sono le attese e le speranze socio-pastorali collegate all’arrivo del nuovo Vescovo. La speranza fondamentale credo, sommessamente, sia quella di costruire una “Chiesa in uscita” per tentare di dare una risposta urgente e credibile alle emergenze. Materiali e immateriali, che il popolo di Dio irpinio avverte da tempo : crisi delle famiglie, disoccupazione non solo giovanile, disorientamento dei giovani, livelli di povertà crescenti, sfiducia totale nelle istituzioni e nella democrazia rappresentativa, nuovi bisogni sociali e spirituali, esigenza di una nuova, diffusa e responsabile partecipazioni allo sforzo per la rinascita civile e politica della nostra comunità diocesana, itinerari formativi per testimoniare la concreta rilevanza pubblica della fede come ricorrentemente sollecitato dallo straordinario umanesimo sociali di Papa Francesco. Sono attese, queste avvertite soprattutto dal laicato associato cristiano- diffuso e incisivamente presente nella Consulta Diocesana delle Aggregazioni laicali- che da anni, in comunione con il vescovo e i presbiteri disponibili, ha delineato percorsi di impegno socio- pastorale significativi, fino ad avvertire l’urgenza della costituzione di una Scuola Diocesana per la formazione all’impegno socio-politico dei giovani con la finalità di promuovere una nuova generazione di operatori politici , cristianamente motivata e adeguatamente preparata , per la costruzione del bene comune. L’arrivo del nuovo Vescovo costituisce l’occasione per il decollo effettivo del progetto già apprezzato, negli ultimi tempi di governo pastorale di Monsignor Marino, attuale vescovo di Nola. La preavvertita statura Pastorale e culturale di Monsignor Aiello costituisce fondato motivo per coltivare la speranza di attivare questo prezioso itinerario alla luce, anche, di costruire pazientemente e concretamente la già auspicata “chiesa in uscita” . Sul versante delle attese del presbiterato diocesano, appare diffusa l’esigenza di uno spirito di comunione più profondo e visibile in ordine alla domanda pastorale della diocesi : la centralità della parrocchia , la nuova domanda spirituale e sociale di una comunità ecclesiale spesso disorientata e attanagliata da una lunga crisi non solo economica , la questione giovanile , il decollo delle zone pastorali e il più puntale sforzo di corresponsabilità del laicato associato, nuovo , incisivo e autorevole impulso pastorale del vescovo , maestro e guida sicura del cammino ecclesiale della diocesi . Queste tappe , impegnative ma necessarie, vanno finalizzate alla costruzione di una chiesa diocesana aperta, accogliente, in cammino sulle vie del mondo, vicina alle sofferenze dei battezzati senza voce, pellegrina ma forte nella speranza e coraggiosa nella testimonianza evangelica . Una chiesa, in sostanza , che quotidianamente faccia percepire il senso di appartenenza al popolo di Dio in cammino sulle difficile strade del mondo attuale.
edito dal Quotidiano del Sud
di Gerardo Salvatore