Michele Zarrella
Nell’immensità dell’universo osservabile è stimato che ci siano 100 triliardi (1023) di stelle. Per contarle una al secondo, occorrono 3 milioni di miliardi di anni! In questa immensità, c’è un piccolissimo sferoide: la Terra, che viaggia come un’astronave nell’infinità dell’universo con un carico particolare: gli esseri umani. È un’astronave vaga nell’universo e non potrà mai attraccare a qualche porto per far rifornimento. È la nostra casa comune, in cui dobbiamo viverci tutti: bianchi, gialli, neri, rossi, uomini, donne, bambini, bambine… Se qualcosa non funziona, dobbiamo ripararla da soli, senza neppure scendere. Ma negli ultimi due secoli, la nostra specie, con l’energia che estrae dai combustibili fossili, sta modificando pesantemente la composizione della biosfera e continua a trasformarla sempre più velocemente. Nel passato era la natura che scandiva le epoche, ma da qualche tempo l’uomo è più forte della natura sotto vari aspetti, tanto che gli scienziati hanno proposto di chiamare Antropocene l’epoca geologica che stiamo vivendo.
In questo quadro si inserisce l’enciclica di Papa Francesco LAUDATO SI’. È una riflessione insieme gioiosa e drammatica scritta in modo semplice e chiaro che descrive la situazione di degrado in cui si trova oggi la biosfera, la nostra casa comune, ed esorta ogni persona che la abita a prendersene cura e ad abbandonare uno stile di vita che crea gravi danni all’ambiente e crescenti disuguaglianze sociali. Papa Francesco descrive la crisi ambientale causati dall’uso irresponsabile e dall’abuso dei beni comuni facendo proprio il messaggio degli scienziati sull’ambiente. Affronta il problema energetico proponendo la transizione dall’uso dei combustibili fossili alle fonti energetiche rinnovabili. Ricorda spesso che san Francesco nel Cantico delle Creature loda il Signore per frate Sole, frate Vento, sor’ Acqua e sora nostra madre Terra. Papa Francesco ricorda anche i limiti delle risorse ed i confini planetari esprimendo una forte preoccupazione in un quadro di incrollabile speranza (244). L’enciclica si occupa delle sempre crescenti disuguaglianze sociali fra «alcuni che si trascinano in una miseria degradante, senza reali possibilità di miglioramentoo, mentre altri non sanno nemmeno che farsene di ciò che possiedono». (90) Dovremmo indignarci, dice Francesco, per le enormi disuguaglianze che esistono nei paesi di tutto il mondo. L’enciclica evidenzia i benefici che apportano «la scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso della creatività umana che è un dono di Dio» (102), ma denuncia anche i rischi ai quali siamo esposti. Il mercato così come è concepito oggi crea «un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone finiscono con l’essere travolte da un vortice di acquisti e spese superflue» (203) e ricorda che «Se qualcuno osservasse dall’esterno la società planetaria, si stupirebbe di fronte a un simile comportamento che a volte sembra suicida.» (55). Pertanto la duplice crisi ambientale e sociale che attraversiamo richiede una rivoluzione culturale e pronte risposte: «la coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve quindi tradursi in nuove abitudini» (209). Allora Francesco dice: «Camminiamo cantando! Che le nostre lotte e le nostre preoccupazioni per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza.» (244). E i segnali che ci possono indurre a sperare sono che l’umanità incomincia a capire la gravità e l’urgenza della situazione in cui si trova la nostra specie; che i problemi dell’energia sono risolvibili con le varie fonti rinnovabili la cui efficienza migliora sempre più; che molte persone hanno assunto posizioni chiare e decise per arginare i danni inferti alla biosfera; che l’enciclica LAUDATO SI’ e la sua chiara e risoluta azione in favore della pace, dei poveri e della biosfera dia i suoi frutti. Per custodire l’attuale equilibrio della biosfera, eliminare le iniquità e ridurre le disuguaglianze è necessario utilizzare saggiamente, sobriamente e fruttuosamente le risorse del pianeta e alcuni studi dell’IPCC e del WWF confermano che è possibile sopperire a tutte le esigenze dell’intera umanità con le fonti rinnovabili. Occorre solo la volontà di farlo esercitando saggezza, responsabilità e solidarietà.