“Il suo messaggio conserva intatta la propria forza, grazie alle migliaia di studenti che continuano a guardare film come ‘Il bacio azzurro” e scoprono attraverso questa pellicola il valore dell’acqua”. Spiega così Enrico la profonda attualità della lezione di suo padre Pino, giornalista e regista capace di raccontare con sensibilità il territorio. L’occasione per rendergli omaggio è offerta dall’incontro promosso da Insieme per Avellino e dedicato a “La crisi idrica”, a partire da uno studio di Virgilio Caivano, nelle sale del Caffè Hope. Enrico, introdotto da Pasquale Luca Nacca di Insieme per Avellino, ricorda come “Il film fu realizzato per celebrare il 75esimo anniversario della nascita dell’Alto Calore ma fu fonte di incomprensioni e dispute con lo stesso ente. Tuttavia, è bellissimo che in tantissimi mi continuino a chiedere di questa e di altre sue opere”.
E’ quindi il filosofo Fausto Baldassarre, autore della sceneggiatura del Bacio Azzurro, a sottolineare il legame forte di Tordiglione con la propria terra, che raccontava a partire da tradizioni come il presepe di Fontanarosa nel Natale rubato fino al patrimonio rappresentato dall’acqua. Amava scegliere come attori anche uomini e donne che non avevano esperienza di cinema, la sua forza era nella creatività, nella capacità di comunicazione, di portare l’Irpinia in tutto il mondo attraverso incontri, proiezioni, premi. Aveva, inoltre, una grande capacità di superare gli ostacoli, di farne punti di partenza di nuove sfide. Fondamentale era stata per lui l’esperienza americana e anche negli Usa non aveva smesso di celebrare l’impegno degli italoamericani. ‘Il Viaggio elettorale’ era nato dal tentativo di spiegare De Sanctis a mio figlio e lui lo aveva trasformato in un film”. Carico di emozione il ricordo della poetessa Amtonietta Gnerre “Pino era stato più volte ospite del premio Prata. Un’amicizia concretizzatasi nel lavoro dedicato a Teresa Manganiello. Non smetteva mai di incoraggiarci, nelle sue opere c’era poesia, basti pensare al rapporto tra nonno e nipote nel Bacio rubato”.
Giacomo Rosa, presidente Svimar, ricorda come proprio dalle aree interne provengano figure di primo piano nella scena politica e culturale e rilancia l’appello a fare rete per risollevare il Sud e dare speranza alle aree interne “Non ci arrendiamo e non smettiamo di portare avanti il nostro impegno, sollecitando gli amministratori a rispondere ai bisogni dei territori e a difendere presidi come scuola e ospedali”. Irene Masciola del Comitato Uniamoci per l’acqua chiede ai cittadini di unirsi alla loro battaglia in difesa delle risorse idriche dell’Irpinia. “Abbiamo protestato con forza per evitare che le tariffe fossero adeguate, ora stiamo continuando a pungolare i sindaci perchè difendano l’acqua come risorsa pubblica. Abbiamo, però, notato come tanti di loro fossero assenti nell’incontro con il sottosegretario Morelli”.
E’ quindi il geologo Sabino Aquino a ricordare come “L’Alto Calore abbia rappresentato per anni una scuola di idraulica, capace di portare l’acqua anche nelle contrade rurali dell’Irpinia, con un sistema di 4000 chilometri che poche regioni possono vantare”. Sottolinea come “è vero che dobbiamo fare i conti con le perdite delle condotte ma questa emergenza non sarebbe venuta alla luce se per anni non si fossero ripetute alcune contingenze metereologiche con piogge e neve sempre meno frequenti. La conseguenza è stata la mancanza di una ricarica dei bacini acquiferi sotterranei. Se dovesse continuare così, corriamo il rischio di non avere proprio acqua nelle sorgenti. Senza dimenticare che alcuni di questi bacini sono inquinati perchè è mancata la messa a regime degli impianti di depurazione. La sfida deve essere quella di ridurre al minimo il rischio di inquinamento e razionalizzare la gestione con un gestore unico, attraverso il sistema della interconnessione degli acquedotti per rispondere ai bisogni differenti dei territori. Ecco perchè chiediamo alla politica di fare scelte lungimiranti, guardando all’intero ciclo delle acque”.
E” quindi Elvira Napoletano di Avellino per il mondo a chiedere ai cittadini di fare la loro parte mentre Virgilio Caivano ribadisce come l’emergenza acqua riguardi tutto il Mezzogiorno, sottolineando la necessità, illustrata nel suo volume, di regole diverse per territori diversi, da non confondere con l’autonomia differenziata di cui parla la Lega. Pone l’accento sul valore della partecipazione dal basso ma anche sulla mancanza di una progettualità e di una visione strategica da parte della classe dirigente che riguarda invasi e acquedotti, sottolineando i limiti legati a un sistema in cui l’acqua resta una materia su cui la Regione è chiamata a legiferare. Quindi avanza l’ipotesi su sottili giochi in atto per fare sì che i grandi gruppi economici possano mettere le mani sull’acqua”. Un’ipotesi avanzata con forza anche da Gerardo Troncone, esperto di risorse idriche “Il timore è che si voglia arrivare ad un aumento delle bollette per poi consegnare l’azienda a privati. Ecco perchè siamo chiamati a vigilare”.