Il dettaglio per Avellino riguarda tre provvedimenti ostativi, nello specifico: “Nella provincia di Avellino, l’Autorità prefettizia ha emesso 3 provvedimenti ostativi. Uno di questi ha riguardato una società del settore edile facente parte di un gruppo societario composto da numerose imprese operanti nel settore della produzione e della vendita di calcestruzzo, riconducibili a soggetti legati da vincoli di parentela ad esponenti del clan Moccia di Afragola del clan Cesarano  di Castellammare di Stabia  e  altri 2 provvedimenti ostativi hanno interessato due società del settore edile aventi il medesimo rappresentante legale. Quest’ultimo, in particolare, risulta essere stato coinvolto in alcuni procedimenti penali con le accuse di associazione per
delinquere, turbata libertà degli incanti e frode nelle pubbliche forniture, oltre ad aver avuto frequentazioni con esponenti dello storico dan Genovese di Avellino, poi evolutosi nel  Nuovo clan  Partenio, un affiliato del quale è risultato il marito di una dipendente di una delle due società oggetto di interdittiva”.
Anche la Prefettura di Benevento ha adottato: “provvedimenti ostativi hanno riguardato società attive, rispettivamente, nei settori dei giochi e delle scommesse, della lavorazione del vetro e nella produzione e vendita di mobili, per quali, e stata accertata la riconducibilità al clan Pagnozzi, operante a San Martino Valle Caudina, ma anche nella provincia di Benevento e a Roma”. Ovviamente si tratta di contestazioni relative al periodo luglio-dicembre 2023 che sono oggetto di contraddittorio in sede di giustizia amministrativa.