Si interroga sulle condizioni della scuola meridionale, a 75 anni dall’Unità, lo storico Paolo Saggese, una vita come docente e oggi dirigente scolastico, in prima linea nelle battaglie per restituire piena dignità alla poesia del Sud con il centro di documentazione. Nasce così il volume “La scuola e la questione meridionale nel primo secolo dell’Unità nazionale”, Terebinto, dedicato a Calabria e Basilicata.
Saggese sceglie di partire da contraddizioni mai sanate che restituiscono un divario ancora forte tra studenti del Nord e del Sud, ricostruisce le origini di questo divario, già evidente all’indomani dell’Unità e l’attenta analisi del legame tra arretratezza economica del Sud e povertà educativa consegnata da studiosi come Umberto Zanotti Bianco, tra gli animatori dell’Animi, Carlo Levi, Rocco Scotellaro e Manlio Rossi Doria. Ad emergere la consapevolezza delle responsabilità di una classe dirigente incapace di sollevare le popolazioni meridionali dalla loro condizione di marginalità attraverso l’istruzione, in una società contadina in cui le aule e i docenti mancavano, non c’era consapevolezza del valore dell’istruzione e le stesse discipline scolastiche apparivano estranee alla vita quotidiana. Importantissima sarà l’azione portata avanti dall’Unla-Unione nazionale lotta contro l’alfabetismo con la nascita dei centri di cultura popolare per combattere l’analfabetismo. Da Scotellaro a Rossi Doria, Saggese mette in evidenza come ad accomunare la riflessione dei diversi studiosi sia la convinzione che solo attraverso la promozione di una scuola di qualità sia possibile rilanciare il Mezzogiorno, una sfida a cui sono chiamati anche governi e istituzioni oggi
Il volume sarà presentato il 31 marzo, alle 17.30, al Circolo della stampa. Si confronteranno con l’autore Paolo Saggese Erika Picariello, dirigente scolastico e segretaria Flc Cgil scuola, Ilenia D’Oria, presidente Archeoclub Avellino, il direttore del Corriere dell’Irpinia Gianni Festa, Peppino Iuliano, presidente Centro documentazione Poesia del Sud, Francesco Barra, già ordinario di storia moderna. Modera il giornalista Gianluca Amatucci.