Perché Giordano Bruno è stato arso vivo?Si tratta di un martire della scienza o di qualcos’altro? ‘’La storia a processo’’, il famoso format di Elisa Greco che vuole ricostruire le tappe che hanno portato alla morte del filosofo nolano. Uno degli appuntamenti del cartellone di ‘SettembrArte 2024’, che l’Amministrazione Comunale di Nola ha promosso si chiama ‘’Cultura fuori dal Comune’’ e tra le proposte di spicco spunta ‘’La storia a processo’, a cura di Elisa Greco: i personaggi della storia sono giudicati dal pubblico attraverso un processo dove magistrati, avvocati e giornalisti indossano il ruolo di accusatori, difensori e testimoni. E’ un dibattito in cui il pubblico, nella veste di giuria popolare, pronuncia il verdetto. Proprio in queste sere settembrine è andata in scena la rappresentazione teatrale del Processo a Giordano Bruno, nella corte interna del Comune di Nola. Partendo dal capo d’imputazione si è creato tra Accusa e Difesa, un dinamico ed intenso confronto dialettico. Non presente purtroppo per un infortunio, la dottoressa Elisa Greco, curatrice ed autrice del format, ma che ha introdotto e seguito il processo in video conferenza.
Questo Processo si è potuto realizzare a Nola, grazie alla Fondazione Raffaele Mercogliano, ad Andrea Manzi nella veste del presidente della Fondazione e del connubio con il Comune di Nola. Il processo è stato intenso e ricco di spunti culturali dovuti alla partecipazione ed esposizione narrativa di grandi professionisti. Il pubblico Ministero era formato dall’avvocato Milena Guida, avvocato della Rota Romana, Cassazionista già Difensore del Vincolo, è toccato a lei riformulare le accuse nei confronti di Giordano Bruno. E’ toccato invece all’avvocato Antonio Passero, avvocato del Foro di Nola, difendere Giordano Bruno, difensore nella vita e nel format. Pregevole la partecipazione dei testimoni, per l’accusa Filomena Carrella giornalista e scrittrice e per la difesa Roberto Russo, giornalista, vicecaporedattore del Corriere del Mezzogiorno. Al centro della scena illuminante nel ruolo dell’imputato Giordano Bruno, non poteva che essere Carlo Buonauro, Consigliere di Stato e Sindaco di Nola. A presiedere la Corte, il magistrato Geremia Casaburi, Presidente di sezione civile del Tribunale di Nola che poco ha potuto rispetto al verdetto espresso da una giuria in stile processo all’americana.
Al pubblico, è toccato il verdetto finale. Una cerimonia che ha voluto riaccendere i fari sulla cultura, per rafforzare il brand di ‘’Città del libero pensiero’’ voluto proprio dal sindaco di Nola, Carlo Buonauro, per rimarcare il legame identitario con il filosofo nolano. Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla cultura di Nola, Carmine Sautariello, il suo impegno sempre in prima linea per tutti gli eventi culturali, per essere sempre parte attiva nella‘’città bruniana”, che merita tanta luce.Soddisfatta del successo riscosso anche l’autrice Elisa Greco, per la calorosa partecipazione e per il verdetto finale:Giordano Bruno assolto, ma anche con qualche condanna.