Le aziende che lavorano alla Lioni-Contursi-Grottaminarda potrebbero lasciare i cantieri e tornare a casa. Da tempo, ormai, i lavori per quella che è stata definita”la strada dei due mari” sono fermi.
E adesso sembra diventata una strada senza ritorno. Le aaziende subappalatrici attendono, infatti, una risposta entro i prossimi giorni. Nemmeno i sindaci che, nei mesi scorsi, sono stati a palazzo Santa Lucia ci hanno potuto.
Il loro intervento alla Regione, e le loro domande, sono rimaste senza risposte. A farsi portavoce, per adesso, è Europea 92, una delle aziende subappaltatrici, che si dice pronta a mettere da parte le attrezzature, perché”se non si ricevono risposte alle nostre richieste” è giunto il momento di sbaraccare.
Tra l’altro, lo potrebbe fare autorizzata da una scrittura privata tra le società, il 30 ottobre. Se le cose continuano così, non sono disposti a continuare sui cantieri. E sono sempre più convinti ad abbandonarli per quella data. Riguarderebbe le imprese più importanti. Con il conseguente”stop” ai lavori di una importante infrastruttura cominciata venti anni fa.
Quello di Europea 92 è l’ennesimo, forse ultimo, segnale che sottolinea come il futuro, da queste parti, è diventato faticoso. Un segnale ma anche un grido di allarme lanciato ai politici, alle istituzioni.
Già qualche mese fa era stata programmata la visita, ai cantieri, di una delegazione del Partito democratico, che però al loro arrivo trovarono tutto sbarrato.