Grottaminarda – Anche dalla balconata dell’edificio comunale sventola, il vento fa cambiare direzione ogni volta, la bandiera della Palestina. Dopo l’assalto con i droni e disturbi radiofonici che, da Israele, arrivavano agli aiuti umanitari della Global Sumus Flotilla, le imbarcazioni piene di volontari che portavano aiuti umanitari fino alla Striscia di Gaza, mostrare la”bandiera della libertà”, per l’amministrazione comunale è stato, come dire, un altro passo in avanti per far capire che, da queste parti, sono schierati per la pace. Per quanto possa servire. E per la fine delle disumanita’ cui stiamo assistendo nei confronti di quel popolo. Nei mesi scorsi, il consiglio comunale di Grottaminarda aveva già convocato un consiglio comunale per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Votato all’unanimità.
E come stanno facendo nei Comuni di tutta la penisola anche qui da stamattina appare la bandiera palestinese. Ed è quella che è stata consegnata al sindaco Marcantonio Spera durante il presidio permanente di lunedì scorso, che si è svolto proprio a Grottaminarda. Che è stata una delle tante piazze italiane in cui si è manifestato. Le associazioni, i partiti, i sindacati ma anche la gente comune hanno voluto partecipare ad una assemblea in cui si sottolineava il”genocidio” che sta avvenendo sulla Striscia. E in queste ore, in cui la Flottilla sta per varcare le acque internazionali ed arrivare in Palestina, si fanno sempre più preoccupanti i possibili scenari che si possono prevedere.
Se Israele ha detto che non consentirà alla Global Sumud Flotilla di arrivare fin lì, i volontari hanno invece rifiutato di arrivare fino a Cipro da dove, poi, la Cei potrà consegnare gli aiuti umanitari a Gaza. Una proposta fatta dal governo italiano. Intanto prosegue in Irpinia la solidarietà nei confronti di Gaza: già al Comune di Ariano Irpino, infatti, è stata messa la bandiera palestinese a dimostrarlo. E lo stesso consiglio comunale del Tricolle, già qualche giorno fa, aveva decretato il riconoscimento dello Stato di Palestina.