L’alta Velocità non arriva in Basilicata: questa è la cruda verità.
E’ l’amara constatazione che arriva dalla Svimar: l’associazione presieduta da Giacomo Rosa si muove da anni su questi temi in tutto il Mezzogiorno e nelle sedi istituzionali, ma la politica del trasporto su ferro sembra essere puntualmente applicata secondo strategie che non prevedono lo sviluppo delle aree interne, sempre più relegate al loro isolamento.
In una nota diffusa alla stampa, si legge: «Lo scaricabarile, il mestiere più antico del mondo, torna prepotentemente di forte attualità, guarda caso proprio alla vigilia di una competizione elettorale regionale. L’alta velocità in Basilicata non arriva in quanto sono state fatte in passato delle scelte miopi, puntando sull’ammodernamento della vecchia rete ferroviara esistente Romagnano /Tito che pure andava fatto e che per questioni tecniche e di dislivelli non può certamente essere considerata Alta Velocità. Sarebbe stato più utile puntare sulla realizzazione di una bretella così come individuata e proposta da Rfi: Bretella Auletta, Tito, Potenza prima e Polla Tito Potenza oggi, essendo cambiato il tracciato dell’ AV Romagnano -Buonabitacolo».
Questi i fatti ad oggi.
Le attività svolte dalla Svimar, l’Associazione per lo Sviluppo delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia, invece, hanno sempre cercato di spostare l’attenzione sulle ipotesi più concrete e utili per i territori, sensibilizzando su questo argomento le Istituzioni Regionali e Nazionali, i Sindaci e i territori.
La lista delle cose fatte è molto lunga: febbraio 2022 a Sant’Angelo le fratte Mobilità Sostenibile, interconnessione alta velocità Salerno Reggio Calabria; nel Polo bibliotecario Potenza Alta Velocità in Basilicata Bretella Potenza Tito Auletta; marzo 2022 Lagonegro.
La Bretella e le interconnessioni, marzo 2022 presso Auletta “interconnessioni e reti complementari”, dicembre 2023 a Potenza presso la sala del Consiglio Provinciale; sempre a dicembre a Sant’Angelo Le Fratte con le varie sigle sindacali è stato fatto un altro incontro sull’argomento. Ancora, a Sant’Arsenio dibattito pubblico e intervento della Svimar sul tema, con la consegna di una relazione dettagliata e uno studio del Prof. Canesi dove si evidenzia ancora una volta la necessità di una Bretella di collegamento in Basilicata per unire Potenza, Matera fino a Taranto. Nella circostanza i tecnici di Rfi hanno dichiarato che non è mai stato commissionato uno studio di fattibilità né da parte della Regione Basilicata né da parte del Governo.
Basterebbe questo, ma di iniziative ce ne sono moltissime altre, per dire quanto si è cercato di tenere alta l’attenzione, nell’attesa di un reale segnale di sviluppo in materia di trasporti in Basilicata e nelle altre regioni del Sud.
«A tutti gli incontri e dibattiti che la Svimar ha organizzato nessun parlamentare si è degnato di partecipare, soprattutto rappresentanti ed esponenti del Governo Regionale della Basilicata, pur essendo stati invitati – dicono con forte disappunto i componenti della Svimar assieme al presidente Rosa, che consegna tutta la sua indignazione – Sempre in tema di scaricabarile è apparso un articolo di giornale sull’alta Velocità dove si dichiara che nel programma delle opere pubbliche afferente il trasporto ferroviario 2022/26 sottoscritto tra il Governo precedente e Reti Ferroviarie Italiane non è stato inserita tali ipotesi ovvero la realizzazione di una Bretella. Premesso che il piano può essere emendato e la Regione Basilicata non ha mai posto sul tavolo Nazionale la richiesta di finanziamento di uno studio di fattibilità. La notizia del finanziamento del raddoppio della Ferrovia Roma/Pescara approvato qualche giorno fa dal Governo Meloni il Ponte sullo stretto, a Venezia la Bretella di collegamento tra l’aereoporto e la ferrovia un tunnel di Km. 3.8 per un lotto di 8 km costo complessivo di 644 ml di euro. Questa è l’autonomia differenziata, di fatto già in atto, il Nord riceve sempre più finanziamenti e al Sud solo briciole. Una domanda sorge spontanea: queste opere erano inserite nel Programma di Rfi? I cittadini lucani e meridionali meritano rispetto. La Basilicata deve avere la sua alta velocità. Ma siamo in campagna elettorale, il gioco è sempre lo stesso: a chi la spara più grossa. Intanto i cittadini ne pagano le conseguenze, senza trasporti ferroviario, senza servizi, strutture e infrastrutture il meridione d’Italia è destinato a scomparire. No a passerelle politiche di campagna elettorale, al Meridione occorrono fatti concreti».
La questione meridionale, quella che sempre esiste e mai viene affrontata con la giusta chiave, si ripropone, come è stato sottolineato nella recente giornata a Pompei con gli Stati generali delle associazioni e dei sindaci del Sud. Oggi il ministro Salvini è a Potenza, ma le passerelle, come dice il presidente dalla Svimar, non servono più.
E tutto mentre è a rischio un altro progetto, la piattaforma logistica in Valle Ufita dove si sta realizzando l’Alta Velocità Napoli- Bari, e dove si lotta, ieri come oggi, per scongiurare la chiusura di IIA, l’Azienda produttrice, a Flumeri e a Bologna, di autobus. Oggi le tute blu e i sindaci irpini sono a Roma davanti al ministero. Ad Avellino si sta svolgendo un convegno, oggi, sui trasporti, l’Alta velocità e le interconnessioni con le zone interne dell’Irpinia. Avellino resta l’unico capoluogo campano a non avere una stazione, seppure esistente, ma non funzionante. La questione meridionale è questa, e tanto altro. Risposte? Poche, e confuse. Di scaricabarile, quanto se ne vuole.
Ivana Picariello