Un rito capace di unire le generazioni. E’ l’alzata del Giglio in onore di San Rocco, rinnovatasi l’8 agosto a Flumeri. La macchina di festa lavorata in paglia è stata eretta attraverso il supporto di scale, tralicci e corde. Mentre il 15 agosto sarà traslato secondo tradizione dal campo del giglio alla chiesa di San Rocco
«Il Giglio – è Angelo Lanza, sindaco del comune di Flumeri a parlare – ha un significato importantissimo per noi perché è la tradizione principale della nostra comunità cui nessun flumerese vuole rinunciare. E’ difficile rendere appieno con le parole la potenza e la bellezza di un rito antichissimo, che porta in sé la forza della simbologia rurale arcaica, la speranza della tradizione cristiana e il valore sociale di un gesto di gratitudine e solidarietà messo in campo da una comunità intera».
Il Giglio, costruito in posizione supina, viene posizionato ed alzato in posizione in verticale. Nella sola forza delle braccia si concentra l’energia necessaria a sollevare l’enorme e pesante obelisco. Tutto avviene rigorosamente a mano. Si utilizzano esclusivamente forconi, scale pali e funi. Dopo vari ed intensi “strappi” intrisi di sudore, le ruote della carretta finalmente toccano terra ed il Giglio si ferma in verticale: una grande emozione, un trionfo dell’impegno collettivo, spontaneo nel rigoroso rispetto delle norme di sicurezza. intreccio diverso: le decorazioni sono affidate alla fantasia dei giovani. A caratterizzare l’obelisco è ogni anno un intreccio diverso: le decorazioni sono affidate alla fantasia dei giovani.
Durante l’alzata la comunità locale tutta vive momenti d’intensa ritualità capaci di di emozionare, tra canti e balli per festeggiare, poi, l’obiettivo raggiunto