Le aree interne vanno aiutate “non solo a conservare il passato, ma anche ad avere un futuro. Che poi vuol dire dare un futuro al nostro Paese. E in tal senso anche l’accoglienza può aiutare, se ben supportata con strumenti e infrastrutture necessarie. E se passiamo dall’idea che dalle migrazioni dobbiamo difenderci un’idea seria dell’accoglienza”. Così – scrive Avvenire – il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a Benevento in apertura dell’incontro dei vescovi delle aree interne (quest’anno presenti ben 30 da 14 regioni ) per confrontarsi sulle esigenze pastorali e sui risvolti sociali dell’essere Chiesa laddove altre presenze iniziano a latitare, soprattutto per via dello spopolamento e non solo: “Le aree interne del Nord e del Sud sono accomunate dalle stesse difficoltà – ha rimarcato Zuppi – con qualche variante in negativo per il Mezzogiorno, dove ci sono ulteriori mancanze di strutture e opportunità. Se non ci sono possibilità, infrastrutture, collegamenti, si vanno a cercare altrove. Ma tutte le comunità, anche le più piccole, sono importanti. Il grande vantaggio delle aree interne è che spesso c’è più comunità che altrove, luoghi dove i legami si rinsaldano e ci si ritrova”.
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