Racconta l’ “Evoluzione femminile: viaggio tra passato e presente” la mostra documentaria, in programma il 12 novembre, dalle 19.30 alle 22.30, all’Archivio di Stato di Avellino in occasione dell’apertura serale dell’istituto. Un itinerario, quello consegnato dall’esposizione, che ricostruisce, attraverso documenti provenienti da molteplici fonti d’archivio e immagini della Fototeca, l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e i condizionamenti imposti dalla società del tempo. “La mostra – si legge nelle note di presentazione – vuole essere un tributo alle donne di ieri e di oggi, in quanto nei secoli scorsi erano principalmente confinate al ruolo di mogli e madri, con limitate opportunità di partecipare alla vita pubblica e professionale. Le norme sociali e legali spesso impedivano loro di accedere all’istruzione superiore, al voto e a molte professioni. Questo viaggio nel tempo è un’opportunità per riconoscere il ruolo essenziale che le donne hanno avuto e continuano ad avere nella costruzione della nostra società”. Ad emergere sono innanzitutto immagini di donne impegnate in lavori considerati prettamente femminili, solo successivamente si faranno strada in tutti i settori della società, dalla medicina alla politica, sfidando pregiudizi e discriminazioni. Dalle ricamatrici di Summonte alle maestre, dalla mietitura alla Scuola di taglio e cucito, dall’insaccamento al Mulino dello zolfo alle contadine di Summonte di fine anni ’50, dalle mondine santostefanesi degli anni ’60 alle impiegate della Standa di Avellino al Corso Europa di fine anni ’50 fino alle donne che fanno il bucato alla fontana negli anni ’60. Manifesti e documenti sottolineano anche, come proprio negli anni del fascismo, si cercasse di relegare la donna ad una sfera puramente domestica, valorizzando esclusivamente il suo ruolo di madre e moglie. Dallo stato matricolare dell’ostetricia condotta Paolina Leone ai corsi di levatrice nell’Irpinia di fine ‘800, dal Manifesto Opera Nazionale per la protezione della maternità ai premi nuzialità negli anni ’30 al registro comunale delle balie e dei trovatelli nella Santa Paolina dei primi ani del 900.
A curare il coordinamento scientifico Maria Grazia Di Vito, Maria Colomba Nora Giuditta e Silvana Serra. A curare l’allestimento Anna Costabile, Maria Grazia Di Vito, Maria Colomba Nora Giuditta, Andrea Siniscalchi, Silvana Serra, Gavino Rozza. L’elaborazione grafica è di Angelo Massimo Napoletano e Fabio Formato. A rendere possibile la mostra la collaborazione di Stefano Acierno, Antonio Belardo, Anna Costabile, Maria Grazia Di Vito, Maria Ferrante, Lucia Foletto, Fabio Formato, Raffaella Giovanniello, Maria Colomba Nora Giuditta, Angelo Massimo Napoletano, Gavino Rozza, Giuseppina Schiavone, Silvana Serra, Andrea Siniscalchi, Marianna Cicoira, Damiano Leone.