L’associazione Libero Pensiero celebra il filosofo Giordano Bruno a 477 anni dalla nascita. L’occasione è offerta da una cerimonia in programma il 17 febbraio a Teora, presso la Pinacoteca Comunale. Interverranno il sindaco di Teora Pasquale Chirico, il filosofo Rodolfo Salzarulo, l’ingegnere Michele Zarrella, il presidente dell’Associazione Giordano Bruno Felice Storti gli scrittori Edmondo Marra, Stefano Quaresimale e Francesco Caloia. Proponiamo di seguito l’intervento di Michele Zarrella sulla teoria degli infiniti mondi tra filosofia e scienza
Oggi è il 425° anniversario della morte sul rogo di Giordano Bruno. Sono un amatore di Giordano Bruno perché in quanto astrofilo devo riconoscere che quest’uomo concepiva l’Universo in termini che oggi sono vicini alla cosmologia attuale, anticipando di 400 anni la astrofisica moderna.
L’astronomia mi ha appassionato fin da bambino e con Astronomia Moderna, una associazione di astrofili, facciamo serate astronomiche col telescopio per vedere gli oggetti luminosi nel cielo. Col laser indichiamo le costellazioni: l’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, Cassiopea, Cefeo… spieghiamo come ci si orienta nel cielo di notte individuando la stella Polare che, in questa nostra epoca, indica il nord celeste. Durante queste serate astronomiche mi capita spesso di citare Giordano Bruno. Ecco che cominciamo ad arrivare all’argomento. Nelle serate astronomiche che facciamo cito Bruno perché sono attratto da questa mente visionaria, perché Giordano Bruno (1548-1600) sviluppò una teoria rivoluzionaria sui mondi infiniti.
Vedete noi astrofili siamo persone curiose e guardando il cielo stellato ci chiediamo: ‘Da dove vengono tutti quei puntini luminosi? ‘Chi li ha messi lì?’ ‘Dove siamo?’ ‘Siamo soli?’. Sono domande molto importanti che ci riguardano tutti, e diamo le risposte che dà la scienza odierna. Scienza che anche grazie a Giordano Bruno ha rotto con la tradizione aristotelica-tolemaica che poneva al centro dell’Universo la Terra e tutto il resto le girava intorno. Questa teoria aristotelica nessuno aveva osato mettere in discussione per 18 secoli. Ma nel XVI secolo alcune menti coraggiose, sfidando le convinzioni dell’epoca, lo fecero. Copernico, Keplero, Galilei… Fra queste menti ci fu un prete e filosofo nato a Nola, Giordano Bruno, che disse che questo modo di pensare l’Universo era errato. Giordano Bruno anche se non aveva prove scientifiche dirette, affermò che l’Universo non poteva essere finito e limitato da una sfera esterna ma doveva essere infinito, pieno di stelle e mondi, e senza centro. Ne derivava che lo spazio si estendeva oltre ciò che gli uomini potevano osservare. Superava così anche la visione copernicana, che ancora concepiva un cosmo limitato, immobile e eterno. La sua fede gli faceva sostenere che Dio, essendo infinito, non poteva aver creato un mondo finito. Però questa teoria si scontrava con la visione cattolica dell’epoca, secondo cui l’essere umano era al centro della creazione divina. Se esistevano infiniti mondi abitati, la Terra non era più speciale e la redenzione operata da Cristo poteva non essere unica, una prospettiva che la Chiesa di allora non accettava.
A quel tempo porsi contro le idee dominati della Chiesa significava sfidare l’Inquisizione con le conseguenze che chi non abiurava alle proprie idee rischiava condanne pesantissime. Bruno non volle abiurare alla sua teoria e il 17 febbraio 1600 fu condannato al rogo per eresia e arso in Campo de’ Fiori a Roma dove ora sorge una magnifica statua in suo onore. Secondo la leggenda, prima dell’esecuzione avrebbe detto ai suoi giudici: “Forse avete più paura voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla.”
Secoli dopo, con la teoria dell’universo infinito di Newton e con le scoperte dell’astrofisica moderna, le idee di Bruno hanno trovato conferme scientifiche. Oggi sappiamo che l’Universo è illimitato, non ha confini ed ha una storia. L’evoluzione dell’Universo è spiegata con la teoria del Big Bang, che ha avuto numerosissime verifiche, e quindi è accettata da tutti. Riesce a spiegare l’evoluzione dell’Universo a partire da un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, però non spiega cosa c’era all’inizio chiamandola “singolarità”. La teoria del Big Bang dice che l’Universo ha avuto un inizio: 13,8 miliardi di anni fa quando si è avuta la rottura di una simmetria e una bollicina di vuoto quantistico si espansa in maniera inflazionistica, cioè velocissima, più veloce della luce, tanto da diventare un pallone da calcio in miliardesimi di miliardesimi di secondo. Questo periodo è chiamato Inflazione cosmica. Però espandendosi l’Universo e si è raffreddato congelando il campo di Higgs che ha pervaso, e continua a pervadere, tutto l’Universo. Il campo di Higgs è fondamentale per la formazione del nostro Universo materiale perché è il campo che conferisce la massa alle particelle elementari: elettroni, quark, gluoni, ecc. Tali masse dopo un minuto si sono unite a formare i protoni e i neutroni che costituiscono i nuclei degli atomi. 380.000 anni dopo il Big Bang si formarono gli atomi e i fotoni potettero liberarsi e invadere tutto l’Universo. E la luce fu. Poi la forza di gravità ha iniziato a lavorare e ad unire tutti questi atomi elementari formando, dopo 200 milioni di anni, le prime stelle che sono il crogiuolo degli atomi pesanti. La prima generazione di stelle quando è esplosa ha formato gli atomi più pesanti e poi si sono formati i pianeti che orbitano intorno alle stelle delle galassie. Ogni galassia ha centinaia di miliardi di stelle. La nostra galassia la Via Lattea ha circa 200 miliardi di stelle e un diametro di 100.000 anni luce. Ha la forma di una spirale barrata a causa di una barra molto luminosa al centro: costituita da miliardi, di stelle che ruotano intorno al buco nero centrale, Sagittarius A*: un mostro di 4 milioni di masse solari che le sta inghiottendo. Noi ci troviamo lontano da questa zona tumultuosa.
Siamo a 27.000 anni luce distanti. Un anno luce è la distanza che percorre un proiettile, il fotone, lanciato alla velocità della luce in un anno. Sapendo che la luce viaggia a 300.000 km/s, un anno luce è 9.461 miliardi di km. La Via Lattea era tutto l’Universo fino agli anni Venti del ‘900. Pensate che questo valeva anche per Einstein, il quale era convinto che l’Universo fosse eterno, fisso e immutabile secondo la teoria aristotelica tolemaica. Si sbagliava!
Infatti l’Universo non finisce con la Via Lattea, perché la Via Lattea fa parte del Gruppo locale costituito da una cinquantina di galassie fra cui la Galassia di Andromeda e la galassia del Triangolo. Il Gruppo locale fa parte dell’Ammasso della Vergine, l’ammasso della Vergine fa parte del super ammasso Laniakea che uno dei tanti super ammassi che costituiscono l’intero Universo. Si stimano oltre 100 miliardi di galassie in tutto l’Universo. Sono dei risultati straordinari nonché dei progressi incredibili dal punto di vista scientifico e culturale. Noi siamo scimmie antropomorfe evolute su un pianeta minore di una stella media, ma possiamo capire l’universo e questo ci rende speciali.
In questi 13,8 miliardi di anni l’Universo è cresciuto diventando mostruosamente grande, 100 miliardi di anni luce. Negli ultimi 4 miliardi la sua crescita sta accelerando, e forse fra miliardi e miliardi di anni l’Universo avrà una fine. Ma questa è un’altra storia. Per il momento concludiamo dicendo che ci sono uomini che hanno cambiato il nostro mondo e hanno cambiato anche noi rendendoci quello che siamo. Ci sono uomini a cui dobbiamo riconoscenza perché ci hanno dato un’idea di noi stessi, ci hanno insegnato a pensare l’essere umano come un patrimonio di valori, di cultura e di bellezza. Uno di questi è stato: Giordano Bruno considerato un precursore del pensiero libero e della ricerca scientifica, oltre che un simbolo della lotta contro l’oscurantismo. Grazie Bruno!