Partire per ritornare, o scegliere di restare. A queste scelte, non corrisponde la libertà, il diritto di poter decidere del proprio futuro senza essere costretti da condizioni che non garantiscono un futuro. Ad Avellino il tallone d’Achille resta lo stesso, immutato, se non in peggio, da anni: l’emorragie di giovani intelligenze e risorse, in costante partenza per altre regioni, città, magari nazioni.
In questa campagna elettorale Francesco Iandolo, capolista della lista Avellino Progetto Partecipato, ha cercato di mantenere alta l’attenzione su questo tema, con l’aiuto di numerosi attivisti, anche “estranei” all’imminente voto. Un impegno, ribadito in una conferenza “in movimento”, sulla linea di filovie che collega Piazza Kennedy con l’autostazione di via Fariello.
“Partire e restare o anche partire per ritornare. Siamo convinti che ci siano le condizioni per poter fare scegliere le persone rispetto a cosa vogliono fare. Non siamo per non farle partire ma per permetterle di poter restare. Avremmo voluto con noi stamattina le principali persone che stanno lottando per le vertenze ad Avellino”.
La mobilità è anche oggetto di vertenze lavorative, come quella della IIA: “Lo facciamo sul pullman per ribadire il nostro impegno per Industria Italiana Autobus, che deve garantire a tutti e tutti di poter lavorare e produrre autobus di qualità che vorremmo vedere anche nella nostra città. Se i privati dovessero arrivare speriamo che tutelino in primis i posti di lavoro. Laddove il lavoro c’è va tutelato e dove non c’è va garantito. Dobbiamo convincere Rfi a investire nella nostra zona industriale per portare una storia di lavoro pulito per risarcire quanto dolore ha causato l’Isochimica“.
“Non si può avere una stazione che non dialoga con i mezzi su gomma – aggiunge Iandolo -. Dare un senso alla metropolitana leggera è dare un senso al binomio ferro-gomma. C’è anche una battaglia sulla trasformazione dell’A2 che prevede trasformare l’Avellino-Salerno in un tratto autostradale per garantire un trasporto più sicuro. Oltre l’orario scolastico le persone non hanno diritto alla mobilità, e vicino all’autostazione è previsto uno snodo principale delle ciclovie”.
Il capolinea arriva, così come la promessa di impegno di Iandolo e del progetto di sinistra-progressista che si propone alla città: “Vogliamo mettere in condizioni le persone di poter scegliere di tornare in maniera stabile con condizioni di vita all’altezza“.