Prosegue domani “Il cinema che non si vede”, rassegna cinematografica realizzata da Ucca (Unione dei Circoli Cinematografici Arci, associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica riconosciuta dal MiC – Ministero della Cultura) con il contributo della Regione e della Film Commission Regione Campania e il supporto di Arci Nazionale e la collaborazione di numerosi partner sparsi tra le province di Avellino, Benevento e Caserta. Appuntamento con la proiezione de “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, in programma alle 20.30 al cinema Partenio. Una storia matriarcale di una famiglia di sette donne, le sorelle Macaluso riunite al funerale di una di loro. ll film ne racconta l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia, sempre in bilico fra la vita e la morte e in continuo dialogo con i defunti, mettendo a nudo sogni e rimpianti, ricordi”. Le sorelle vivono senza genitori, allevando piccioni in un vecchio appartamento piuttosto fatiscente. Di età differenti e di diversi caratteri bisticciano e sognano una vita migliore, accontentandosi di una giornata sulla spiaggia per dimenticare i problemi quotidiani.
In una di questa gite al mare una sfida ideata per gioco da una delle sorelle si trasformerà in tragedia, condizionando per sempre le loro vite.
Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: ‘In definitiva io sugnu viva o morta?’ La figlia rispose: ‘Viva! Sei viva mamma!’ E la madre beffarda rispose: ‘See viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri’. (Traduzione: ‘Sì, viva! Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi’)” Emma Dante, drammaturga e regista palermitana, racconta così l’ispirazione iniziale per Le sorelle Macaluso, pièce teatrale finanziata con il sostegno dell’Unione Europea e portata in scena prima al Teatro Mercadante di Napoli, poi in giro per tutta l’Europa.