Sarà l’illustratrice Cinzia Ghighiano la protagonista dell’incontro in programma il 28 maggio, alle 18, all’Angolo delle storie dal titolo “Lei, lui e Rudyard”. Ghigliano racconterà due albi illustrati pubblicati da Orecchio Acerbo Editore “Lei .Vivian Maier” e “Lui. Mike Disfarmer”. Due albi a cui si affianca la biografia illustrata di Rudyard Kipling, l’autore del Libro della Giungla. Una storia vera, con tratti incredibilmente romanzeschi: l’infanzia strappata all’India, la lontananza dai genitori, le punizioni e l’anaffettività dei tutori, la gioia delle storie nel calore della casa degli zii.
Una carriera, quella di Cinzia Ghigliano, cominciata come fumettista nel 1976 sul mensile Linus. Nel 1978 ottiene al Salone Internazionale dei Comics di Lucca il prestigioso Yellow Kid quale miglior autore italiano. Negli anni immediatamente successivi dà vita, con Marco Tomatis, a numerosi personaggi, come Isolina o Lea Martelli, primo esempio di fumetto seriale pubblicato su un settimanale femminile ad ampia tiratura. Nel 1984 nasce Solange, le cui avventure vengono pubblicate in numerosi paesi europei. Contemporaneamente si occupa di divulgazione a fumetti. In questo campo ottiene nel 1986, con Luca Novelli, il premio Andersen per la divulgazione scientifica. La crisi del fumetto d’autore la porta ad esplorare nuovi settori in cui agire e lavorare. Intensifica così l’attività di illustratrice, soprattutto nel campo dell’editoria per bambini e ragazzi, collaborando con le maggiori case editrici italiane. Nel 2003 le viene conferito il Caran d’Ache quale miglior illustratore dell’anno. Si dedica con successo anche alla pittura. Mostre monotematiche la vedono esporre in tutta Italia. In questo modo, i versi di Pavese, il dialetto siciliano di Buttitta, i testi che mutano attraverso le differenti traduzioni di Edgar Lee Master, le canzoni di Fabrizio de Andrè, le posture delle donne che variano a seconda dell’autore che stanno leggendo, entrano a far parte del suo immaginario dipinto.
E’ docente di illustrazione e fumetto presso la Libera accademia d’arte Novalia. Nel 2016 il libro LEI. Vivian Maier, inaugura la sua collaborazione con Orecchio Acerbo Editore e le vale il premio Andersen quale “Miglior Libro fatto ad arte”
E’ Lia Tino a porre l’accento sulla forza espressiva delle due opere “Lui”, è dedicato a Mike Disfarmer, “un eccezionale e singolare fotografo, che ha lasciato migliaia di fotografie, quasi “ritratti”, capaci di farci intuire la storia e il mondo che sceglieva come suo obiettivo.”Lui”, ricostruiva ogni fotografia solo dopo lo studio e l’osservazione dei volti, soprattutto degli occhi, della bocca, del percorso delle rughe, dell’abbigliamento. Ed ecco i tanti ritratti dei contadini americani simili a coloro che da bambino lo accolsero, catapultato da un tornado.
Da quel giorno in una grande fattoria dell’Indiana, i contadini accolsero senza alcun pregiudizio quel bambino così diverso da loro, sempre silenzioso, ma ubbidiente e pronto al lavoro, lo chiamarono Mike Meyer, nella loro lingua, contadino. “Lei”, come ci suggerisce l’incipit del testo, “è una favola moderna: narra la vita particolarissima di una giovane “tata”, Vivian Mayer, che ha vissuto tutta la sua vita in funzione di due amori: i bambini, a lei affidati e la fotografia.La voce narrante appartiene alla piccola “Rolleiflex a pozzetto” amica, compagna costante accompagnatrice di Vivian.È proprio la macchina fotografica a raccontarci la cura speciale con cui Vivian fotografava i bambini, ma anche la quotidianità caotica di città che lei amava come New York o Chicago. Ma Lei amava anche viaggiare su navi e treni o percorrere mercati, quartieri poveri, strade affollate. Ciò che destava il suo interesse e che fotografava, era l’atmosfera, la storia di ogni soggetto e scena su cui puntava l’obiettivo. Nella sua lunga vita Vivian fotografò tantissimo, migliaia di rullini per fermare il suo tempo, sempre desiderosa di conoscere e far conoscere agli altri”