di Rosa Bianco
A ottantuno anni dalle Quattro Giornate di Napoli, la città celebra una delle pagine più luminose della sua storia, un momento che ha segnato indelebilmente non solo Napoli, ma l’intera nazione. La deposizione della stele in memoria di Salvo D’Acquisto, che avverrà domani 28 settembre 2024 in Piazza Carità a Napoli, rappresenta molto più di un semplice atto commemorativo. È un gesto simbolico di straordinaria potenza che risuona nel presente, richiamando valori eterni come il coraggio, la libertà e il sacrificio per il bene comune.
In questa cornice, la partecipazione dell’Istituto Comprensivo 64° Rodari-Moscati-D’Acquisto di Napoli, sotto la guida del Dirigente Scolastico Carmine Riccio, si erge come un faro di impegno civico e culturale. Non solo per la sua presenza ufficiale alla cerimonia, ma per il ruolo che la scuola, come istituzione, ha nella formazione della coscienza critica dei giovani. Il Dirigente Riccio, con grande lungimiranza, ha invitato alunni, famiglie e tutto il personale scolastico a partecipare attivamente, sottolineando che la scuola non è solo un luogo di trasmissione del sapere, ma un “presidio culturale di primaria rilevanza”, dove si coltivano i valori democratici e la consapevolezza storica.
In un’epoca in cui la memoria sembra affievolirsi sotto il peso del presente digitale, questa iniziativa ricorda la necessità di radicare i giovani in una tradizione di libertà conquistata a caro prezzo. “Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla,” diceva il filosofo spagnolo George Santayana e mai come oggi, di fronte alla complessità del nostro tempo, è fondamentale comprendere quanto il passato ci parli del nostro futuro.
Le Quattro Giornate di Napoli, le prime insurrezioni di popolo che liberarono autonomamente una città dai nazifascisti, rappresentano uno dei capitoli più straordinari della Resistenza italiana. Il coraggio e la determinazione dei napoletani, che affrontarono con ardimento le forze occupanti senza armi né organizzazioni militari regolari, sono un esempio vibrante di quella stessa “libertà che è una conquista”, di cui si parla nelle celebrazioni. È un richiamo al fatto che la libertà non è mai garantita, ma deve essere continuamente difesa e alimentata con l’impegno di tutti, in ogni generazione.
Il dirigente scolastico Riccio dimostra una visione profonda e un impegno concreto nel coinvolgere la comunità scolastica in questo esercizio di memoria collettiva. Come ha giustamente osservato, la scuola è un “laboratorio di autorealizzazione”, che plasma cittadini consapevoli del proprio passato e capaci di scegliere, con senso critico, il proprio futuro. In un’epoca di crisi e disorientamento sociale, l’educazione alla memoria storica diventa un baluardo contro la deriva culturale e politica, riaffermando il ruolo della scuola come pilastro della democrazia.
“La libertà non si insegna, si impara” diceva Antonio Gramsci e non esiste luogo migliore della scuola per avviare questo percorso di apprendimento. Iniziative come quella promossa dall’I.C. 64° Rodari-Moscati-D’Acquisto ci ricordano che la formazione del cittadino consapevole comincia proprio tra i banchi di scuola, dove i giovani imparano a leggere il mondo e a riflettere criticamente sul significato della libertà.
L’omaggio a Salvo D’Acquisto, eroe che sacrificò la propria vita per salvare quelle di innocenti, è un simbolo potentissimo in questo contesto. La sua figura non solo incarna il senso del dovere e della giustizia, ma rappresenta anche il volto umano di quella stessa libertà che celebriamo oggi. Come recita l’epigrafe nel suo monumento: “Non vi è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.”
Ecco allora che il richiamo alla partecipazione da parte del dirigente Riccio non è solo un invito formale, ma un appello a riscoprire e a custodire quei valori che hanno fatto di Napoli un esempio di resistenza e di dignità per l’intera Europa. La libertà non è un dono, ma una conquista, come ci ricorda la storia. E oggi, più che mai, è dovere di tutti — genitori, insegnanti e studenti — portare avanti questo testimone, per garantire che il sacrificio di chi ci ha preceduto non venga dimenticato e che i frutti di quel coraggio possano continuare a fiorire anche nel nostro futuro.
Con la sua azione, il Dirigente Riccio incarna quel “maestro di vita” di cui parlava Seneca, colui che non si limita a insegnare nozioni, ma mostra con l’esempio cosa significhi vivere con responsabilità, con impegno e con rispetto per i valori universali che ci legano come comunità.
~ Qui al link tutte le informazioni sull’intero programma delle Celebrazioni relative all’ 81° Anniversario delle Quattro Giornate di Napoli (dal 28 settembre al 1°ottobre 2024) del Comune di Napoli:
https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/52414?sfnsn=scwspwa