Porteranno la tradizione altirpina al Carnevale di Venezia. Li Squacqualacchiun di Teora si esibiranno in piazza San Marco il 12 febbraio, alle 15, nell’ambito della manifestazione promossa dall’Unpli nazionale. Una vetrina importante per l’Irpinia che vedrà protagonista anche la zeza di Bellizzi. Una ribalta che rappresenta un riconoscimento per il Carnevale irpino. Li Squacqualacchiun rappresentano il gruppo più piccolo di tutti i Carnevali, tradizione antica che ha origini nella civiltà contadina e nella rivolta degli agricoltori. “Squacqualacchiun” potrebbe derivare da “squacquarat” che significa ‘trasandato’. Ad attraversare il paese maschere che richiamano i Mamutones della Sardegna – indossano un costume composto da un sacco di tela con una giacca stinta messa a rovescio. Il loro viso è coperto da un cappuccio che funge da maschera e che lascia intravedere solo gli occhi. In mano portano dei bastoni, dove sopra sono attaccati rami di aghi di pino che essi usano per i loro riti e per colpire di sfortuna coloro che non esaudiranno i loro voleri. La tradizione vuole che gli “Squacqualacchiun” improvvisino una danza intorno ad un grosso fuoco (falò) ed intorno alla fontana principale, compiendo il loro rito magico.
Ieri mattina l’iniziativa, inserita nell’ambito della manifestazione dell’Unpli nazionale, è stata presentata nell’ambito della manifestazione promossa dall’Unpli nazionale. A illustrare la partecipazione al progetto il sindaco Pasquale Chirico, il presidente regionale Unpli Tony Lucido, il presidente provinciale Unpli Giuseppe Silvestri, Fabrizio Vitiello e Giuseppe De Rogatis. E’ stato il sindaco Chirico a sottolineare come “E’ un onore per Teora rappresentare l’Alta Irpinia e la Campania. Siamo reduci dal successo con Terre d’Irpinia a Casa Sanremo e con entusiasmo saremo a Venezia. Una partecipazione che si carica di un valore forte in un tempo come quello che oggi viviamo contraddistinto dalla protesta degli agricoltori.La maschera degli Squaacqualcchiun nasce dalle rivendicazioni dei contadini nei confronti dei proprietari terrieri. La speranza è che questa presenza a Venezia sia il punto di partenza di un rinnovato impegno per organizzare il prossimo anno una manifestazione che abbracci più comuni, per valorizzare al meglio la tradizione”