Avellino ha la sua università del vino, il Polo enologico “Abellinum” della Federico II di Napoli. Nel pomeriggio la cerimonia ufficiale di inaugurazione del complesso di Viale Italia. Un progetto antico che risale alla Regia Scuola Enologica, voluta da Francesco De Sanctis, che diventa campus universitario specializzato nella formazione e nella ricerca enologica.
A fare gli onori di casa il presidente della Provincia Rino Buonopane, che parla di un “momento storico per l’Irpinia, che ora può vantare un campus universitario di altissimo profilo, di eccellenza, puntare a vincere la sfida della formazione, cruciale in un territorio come il nostro”.
La Provincia ci ha creduto, da sempre: nel 2016 (amministrazione Gambacorta 2014- 2018) la gara d’appalto in Gazzetta Ufficiale per 5.180.000 euro, finanziamento del 2015; nel 2017 il contratto e l’inizio dei lavori. Il progetto prevedeva il restauro completo della struttura dell’ex Regia Scuola, la costruzione di un centro di microvinificazione, una sala auditorium e spazi destinati a laboratori di enologia, analisi strumentale dei polifenoli, miglioramento genetico, biotecnologie microbiche, chimica degli aromi, analisi strumentale degli aromi, analisi sensoriale e una sala dedicata alla degustazione analitica.
Durante la cerimonia, Buonopane premia gli ex presidenti della Provincia con una targa. Tutti hanno dato il loro contributo. A cominciare da Alberta De Simone: “Nel 2008 ho fatto un sogno: dare una università ad Avellino. Lo stesso sogno di De Sanctis quando aveva fondato la sua Regia Scuola in una provincia di analfabeti. Quel sogno diventa realtà”.
Cosimo Sibilia, da presidente di Palazzo Caracciolo, nel 2009, diede un impulso decisivo al Polo enologico “in un periodo caratterizzato da tante emergenze, siamo riusciti a fare cose importanti, non solo riappropriarci di questo immobile, ma, tanto per fare un altro esempio, abbiamo anche dato vita ad Irpiniambiente”.
Ancora, Domenico Gambacorta: “Solo insieme si possono raggiungere certi traguardi. Ringrazio il presidente Buonopane, anche perché – dice – ha dimostrato grande sensibilità nell’invitare tutti gli ex presidenti che si sono impegnati per questo risultato”.
Per l’ex assessore provinciale, Raffale Coppola si tratta di “un momento magico”. Il direttore del Dipartimento di Agraria Danilo Ercolini assicura che il Polo diventerà “un posto vivo e produttivo, di attrazione per i cittadini, un punto di contatto con il territorio.
“Benvenuti nella Federico II”, esordisce il rettore Matteo Lorito: “Chiudiamo un cerchio: questo progetto è partito tempo fa con un primo insediamento ad Avellino della laurea triennale in viticoltura ed enologia. L’ università Federico II, quando ero direttore della Facoltà di Agraria, ha poi deciso di aprire anche il corso magistrale ad Avellino. Adesso c’è una struttura completa dove si farà anche ricerca. E’ stato possibile col sostegno della Provincia di Avellino, grazie al lavoro tutti i presidenti che si sono succeduti e si sono impegnati per andare avanti e trovare le risorse. Possiamo finalmente parlare di un vero e proprio polo enologico, l’unico in Italia dove gli studenti possono seguire un percorso magistrale di cinque anni nello stesso luogo. Possono fare il dottorato qui, sempre nello stesso posto, all’interno di una struttura interamente dedicata a questa disciplina. Questo edificio – aggiunge – è un punto di partenza. Vogliamo realizzare un vero e proprio ecosistema dell’innovazione legato all’enologia, alla formazione, alla ricerca”.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi interviene con un video-messaggio: “Questo polo racconta una storia di coraggio, di resilienza, coniuga innovazione e tradizione, valorizza la storia di un territorio e il suo patrimonio, la sua anima, il suo capitale umano”.
Il deputato pd, Piero De Luca, a margine dell’iniziativa, sottolinea come “i prodotti della tradizione vitivinicola ed enologica che rappresentano un punto di forza non solo per la Campania, ma per tutto il Paese”.
Il deputato del M5s, Michele Gubitosa, si sofferma sulla necessità di “proteggere il Made in Irpinia, che è parte integrante del Made in Italy. Questo polo può diventare motore di riscatto, innovazione e sviluppo”.
“Ormai i settori in cui è necessario investire nella formazione sono praticamente tutti”, ragiona Emilio De Vizia, presidente di Confindustria Avellino e Campania, “ritengo, tuttavia, che il comparto vitivinicolo può davvero rappresentare uno strumento di rilancio per il nostro territorio”.