La crisi politica del Comune di Avellino, lo scontro tra il sindaco Laura Nargi e i festiani ha spaccato la maggioranza ma soprattutto il Pd. Da una parte la componente più vicina al consigliere regionale Maurizio Petracca, dall’altra il resto del partito.
Il Pd che non vuole l’intesa con la sindaca serra però le file del fronte progressista con i 5stelle, Sinistra Italiana e Controvento.All’assemblea pubblica, convocata al circolo della Stampa, Per Avellino, la compagine che alle amministrative scorse insieme al Pd ha sostenuto la candidatura di Antonio Gengaro, sono presenti anche il senatore Enzo De Luca e l’ex presidente del consiglio regionale Rosetta D’Amelio, esponenti dem da sempre schierati dalla parte del governatore Vincenzo De Luca.
Ci sono poi Lello De Stefano, dell’area Schlein, il consigliere regionale del M5s, Vincenzo Ciampi, Bruno Gambardella, presidente del Comitato di Radicali Italiani, Claudio Petrozzelli, tra i dem che guardano alla segretaria nazionale, Costantino D’Argenio, coordinatore cittadino di Rifondazione Comunista, Tiziana Guidi del M5s, lo scrittore Franco Festa.
Al tavolo Generoso Picone, presidente di Controvento, Giancarlo Giordano, ex parlamentare della Sinistra Italiana, il consigliere comunale Amalio Santoro e il coordinatore provinciale di Sinistra Italiana, Roberto Montefusco.
Tutti concordi che il Pd non può far da stampella a Nargi, che non si può votare prima no e poi sì al consuntivo, che non si può neppure astenersi, perché sarebbe come votare sì.
Tutti concordi che Festa e Nargi sono la stessa cosa, che hanno amministrato insieme per una intera consiliatura, che il disastro di oggi è colpa loro, di entrambi. Sono corresponsabili.
Tutti d’accordo che non si può salvare Nargi e condannare Festa, che non ci possono essere alibi che giustifichino un pasticcio politico del Pd con la sindaca, che il rischio di perdere i fondi di cui parla Nargi è una banale scusa, che il commissario è il male minore. E non è credibile, corretto mettere l’apertura del centro per l’autismo di Valle tra le questioni emergenziali che giustificano un supporto a Nargi: è argomentazione strumentale che specula sulla sofferenza delle persone.
Perché la politica ha bisogno di etica, di posizioni chiare, nette e coerenti. E c’è bisogno di obiettività: la città è ferma al palo, per mancanza di pensiero e perché il potere si esercita senza capacità di visione, e tutto si riduce a giochi tattici per il potere.