E’ il commissario prefettizio Giuliana Perrotta a consegnare le chiavi della città alla Vergine, deponendole ai piedi della statua dell’Assunta, insieme all’omaggio floreale. Un rito sempre uguale, alla vigilia della Festa dell’Assunta, che si carica ogni anno di una valenza diversa, preceduto dal corteo partito da piazza del Popolo.
Ad accoglierla in cattedrale il vescovo Arturo Aiello. Il loro è un saluto cordiale, espressione della volontà di essere alleati di fronte al momento difficile che vive la città. Ad accompagnare il commissario, che ha voluto fortemente partecipare alla cerimonia, rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’ Arciconfraternita Immacolata Concezione e dell’Associazione Marinai d’Irpinia
Tanti i fedeli presenti in chiesa a conferma di una fede che si conserva intatta nel tempo. Ed è un appello alla pace quello che lancia Aiello: “Pace nel mondo, nella città, nelle famiglie. Dobbiamo ritrovare la capacità di parlarci, riscoprire il valore della parola che è sempre santa”. Una cerimonia carica di suggestioni anche per la consegna del ministero dell’accolitato ai giovani Andrea Masucci e Stefano Cucciniello a cui ricorda di “non smettere mai di essere in comunione, perchè i preti solitari sono sempre più deboli”. E ringrazia per il dono che i due giovani rappresentano per la diocesi, a cui si affianca quello delle tre ordinazioni sacerdotali annunciate alla fine della celebrazione.
Il vescovo ringrazia più volte il commissario per aver accettato un incarico così delicato come quello di guidare Avellino in una fase delicatissima, per poi lasciarle la parola. Perrotta rivolge un saluto carico di rispetto ai fedeli “La città di Avellino celebra la sua Santa Madre, un rito che attraversa la storia, capace di unire le generazioni e di rinsaldare quel legame profondo che anche in momenti difficili unisce la comunità. Oggi non è presente il rappresentante eletto della città, il sindaco, e comprendo come la comunità possa sentirsi confusa e disorientata.
Oggi sono qui io, con voi: un commissario chiamato da fuori a guidare l’amministrazione cittadina in una fase particolarmente complessa della sua storia. È un compito che ho assunto con profondo spirito di servizio e con grande rispetto per questa comunità, che sto imparando a conoscere e ad apprezzare, ma anche con la piena consapevolezza delle difficoltà che ci attendono e della complessità del percorso che la città dovrà intraprendere.
Come sapete, abbiamo già adottato i primi atti necessari; altri seguiranno, con l’obiettivo di consentire al Comune di riprendere quel percorso virtuoso necessario per scongiurare il dissesto finanziario.
Dobbiamo essere tutti consapevoli che si tratta di un cammino lungo, complesso e impegnativo, durante il quale il Comune continuerà a garantire tutti i servizi essenziali alla comunità, ma in cui sarà inevitabile affrontare qualche sacrificio.
Ciò potrebbe comportare la rinuncia ad alcune iniziative non indispensabili, seppur molto apprezzate dalla cittadinanza, come è avvenuto in occasione di questa festa, a cui – accanto alle suggestive cerimonie religiose – in passato si affiancavano luminarie, eventi e manifestazioni canore e pirotecniche.
Qualcuno parla di un Ferragosto spento o in tono minore. Io non la penso così: forse questa può essere l’occasione per vivere le feste in maniera più intima, profonda e autentica. Può essere il momento per la città per guardarsi dentro e riscoprire la forza delle proprie radici. Una forza che si ritrova nel gesto semplice di un’offerta di fiori portata in processione, nei canti, nella preghiera comune. In quei momenti ritroviamo ciò che ci lega e ci rende comunità: la solidarietà, la speranza, il senso di appartenenza.
Quanto al divertimento, non credo che mancherà del tutto: abbiamo infatti autorizzato iniziative finanziate con fondi regionali o autofinanziate da alcune associazioni, che contribuiranno a vivacizzare le piazze e a far trascorrere momenti piacevoli ai bimbi.
Il messaggio che desidero trasmettere è che, anche nei momenti di difficoltà, la vita democratica e civile di una città non si ferma: va avanti, protetta dallo Stato e sostenuta dall’impegno dei cittadini, singoli o riuniti in associazioni culturali e religiose, che continuano a lavorare per il bene comune.
A questo proposito, a nome dell’istituzione che oggi rappresento, desidero ringraziare Sua Eccellenza Monsignor Arturo Aiello, guida spirituale attenta e presente, e tutti coloro che, con dedizione e generosità, rendono possibile questa festa.
Il vostro impegno è un segnale prezioso di coesione e fiducia. Sono certa che Avellino possiede risorse morali, civili e culturali straordinarie, che le consentiranno di superare questo momento difficile. Per quanto mi riguarda, e per quanto riguarda i commissari che mi affiancano, c’è la ferma volontà di lavorare con impegno e responsabilità, non solo per risanare le finanze comunali ed evitare il dissesto, ma anche per utilizzare al meglio i finanziamenti disponibili, affinché abbiano un’effettiva ricaduta sul territorio.
L’obiettivo – conclude – è rimettere in moto, insieme a tutte le energie positive della città, un nuovo percorso di sviluppo e di crescita per l’intera comunità”. Infine, l’augurio alla città ” di vivere questi giorni di festa con intensità, con rispetto e con il cuore aperto alla speranza e alla rinascita. Buona festa dell’Assunta”.