Un omaggio ad Alfredo De Marsico a 40 anni dalla scomparsa. A promuoverlo l’associazione Irpini per l’Irpinia e l’Ordine degli avvocati con un incontro in programma il 25 ottobre, alle 16, al Carcere Borbonico di Avellino. A portare i propri saluti Egle Bianco, presidente Irpini per l’Irpinia, Rizieri Buonopane, presidente della Provincia di Avellino, Fabio Benigni, presidente dell’Ordine degli avvocati, Francesca Spena, presidente del Tribunale di Avellino, Domenico Airoma, presidente Tribunale Avellino. Interverranno Franco Coppi, avvocato, Antonio Guerriero, già procuratore della Repubblica di Frosinone, Andrea Covotta, direttore Rai Quirinale. A concludere l’incontro Franco Gaetano Scoca. avvocato.
Insigne docente di diritto penale e processuale penale in varie Università d’Italia, celebre avvocato del foro napoletano, infaticabile studioso in molte branche del diritto, come testimonia un’infinità di pubblicazioni lungo un arco di tempo di circa settant’anni, fu un maestro per intere generazioni di penalisti, apprezzato per l’efficacia oratoria e la profondità delle argomentazioni giuridiche. Formatosi alla scuola di Enrico Ferri e influenzato dal positivismo giuridico, De Marsico seppe sviluppare un pensiero originale, capace di coniugare rigore dogmatico e attenzione alla funzione sociale del diritto, convinto dell’autonomia del diritto da ogni forma di ideologia ma anche del suo ruolo cruciale in una società che tuteli la libertà dei cittadini.
De Marsico fu anche una figura controversa per la sua adesione al regime fascista. Ricoprì incarichi rilevanti, tra cui quello di ministro della Giustizia nel 1943 durante il governo di Benito Mussolini. Dopo la caduta del fascismo, fu tra i votanti per la sfiducia al Duce il 25 luglio 1943, segnando una svolta nella sua carriera politica.
Tra i suoi contributi principali i lavori sulla teoria del reato, in particolare sull’antigiuridicità e sull’imputabilità, nonché il ruolo da lui svolto nella commissione per la redazione del Codice Rocco (1930), che ancora oggi rappresenta l’ossatura del diritto penale italiano. De Marsico sostenne una visione fortemente sistematica del diritto penale, cercando di fondere i principi teorici con l’esperienza giudiziaria concreta.
Nel dopoguerra fu senatore per il Movimento Sociale Italiano (MSI), distinguendosi come punto di riferimento culturale della destra italiana.