Saranno ospitati ad Avellino i 16 minori maschi sbarcati in Toscana stamattina dalla nave ong Geo Barents, battente bandiera norvegese. Gli altri migranti invece resteranno in Toscana.
Lo riferisce la prefettura di Livorno che ha approntato il sistema di accoglienza per fornire la prima assistenza ai profughi.
A bordo della nave, 38 adulti (30 uomini e otto donne, di cui una incinta) e 19 minori non accompagnati. Di questi, 16 ragazzi sono stati trasferiti a una struttura per minori in provincia di Avellino e tre ragazze, di cui una in stato interessante, sono state sistemate, da parte del Comune di Livorno, in strutture in Toscana.
Gli adulti sono stati invece accolti nei centri di accoglienza straordinaria (Cas) di tutte le province toscane, di cui tre a Livorno. Le operazioni di assistenza e identificazione, spiega la prefettura labronica, “si sono svolte con la consueta, efficace capacità di risposta da parte di tutte le componenti coinvolte”. “La macchina organizzativa dell’accoglienza – ha affermato il prefetto Giancarlo Dionisi – ha funzionato, come al solito, perfettamente, grazie alla straordinaria sinergia creatasi tra istituzioni e volontariato. Lo spirito inclusivo di Livorno e della Toscana garantisce sempre standard di accoglienza e assistenza adeguati alle condizioni particolarmente precarie in cui arrivano bambini, donne e uomini che sfuggono a situazioni di violenza e povertà. Queste sono le occasioni in cui la nostra comunità territoriale dimostra altissimi livelli di civiltà e di responsabilità sociale, esprimendo la propria solidarietà verso chi manifesta un bisogno primario così essenziale e urgente”.
Sono tutti in condizioni di salute “abbastanza buone” i 57 migranti salvati dalla nave Geo Barents mentre erano alla deriva su un gommone nelle acque del Mediterraneo centrale e approdati stamani al porto di Livorno. Lo riferisce la Regione Toscana in una nota.
“La Toscana – dichiara il presidente Eugenio Giani – dimostra ancora una volta il suo spirito di solidarietà e la sua collaborazione con chi si prodiga nel salvataggio di vite umane, cercando di assicurare a tutti coloro che arrivano nella regione la migliore accoglienza possibile, in un contesto di procedure ed assegnazioni di destinazioni che non semplifica il soccorso di chi è stato salvato e l’attivazione delle elementari e tempestive misure di accoglienza che chi ha affrontato i rischi di un naufragio merita ed ha il diritto di ricevere”.
“La Regione Toscana – ha aggiunto l’assessora Serena Spinelli – si è sempre distinta per le sue politiche di accoglienza. Ancora una volta il porto di Livorno è stato assegnato dal Ministero dell’Interno come ‘porto sicuro’, ma inutilmente e crudelmente lontano dal luogo di salvataggio” Spinelli ringrazia “la straordinaria macchina dell’accoglienza di Livorno e della Toscana, coordinata dalla prefettura. Grazie agli operatori e alle operatrici dei servizi sociali e sanitari, al sistema regionale anti-tratta, ai volontarie e le volontarie, che come al solito hanno operato con umanità e competenza, mostrando anche oggi il volto migliore della nostra regione”.