L’accento è stato posto sull’importanza di intervenire subito, come da manuale, entro due ore, così da evitare grossi problemi, come ostruzioni delle arterie cerebrali. Il confronto è stato anche l’occasione per illustrare i dati che arrivano dai vertici sanitari della Regione con il Frangipane che diventa punto nevralgico della rete.
Soddisfatto il direttore Ferrante: «Stiamo facendo tanto con questa rete legata al trattamento dell’ictus per creare una filiera che consenta di dare risposte adeguate sul territorio. Mi sento di dire che quest’anno è stato proficuo, con l’ospedale riconosciuto oltre il primo livello. Ormai arrivano qui pazienti da tutte le province. Ricordo che cardiologia, attrazione oculista, e ancora ortopedia, neurologia e gastroenterologia, sono ancora specialità in una fase esplosiva».
Soddisfatto il direttore Ferrante. «Siamo un punto di attrazione anche per prestazioni, per i piani terapeutici, siamo contenti perché è ormai un ospedale allo stato avanzato». Quindi si sofferma sulle sfide legate al prossimo anno «Avremo a regime i lavori della Radioterapia, erano fermi da tempo. Poi sposteremo la direzione sanitaria e si attiveranno sei posti per oncologia. E a seguire c’è gastroenterologia. Insomma cerchiamo di fare del nostro meglio».
Il direttore Ferrante non dimentica l’altro problema che riguarda l’ospedale e cioè i parcheggi. «Abbiamo fatto richiesta di adesione al tribunale per prendere un suolo di ex opificio, ci devono rispondere, appena avremo la risposta trasferiremo l’eliporto lì e qui avremo un multipiano».All’incontro era presente anche la responsabile del servizio del soccorso e della centrale operativa, dottoressa Rosaria Bruno che spiega l’importanza della velocità di risposta. «Parliamo di una rete tempo dipendente che deve avere un percorso riconosciuto, di qui la necessità di lavorare sulla formazione degli operatori, questo vuol dire salvare la vita». La dottoressa Bruno ricorda i riconoscimenti ottenuti «Siamo stati premiati come centrale operativa a Copenaghen, per i migliori tempi nella pre diagnosi ospedaliera e di interventi sull’ictus». Anche se «dobbiamo ancora migliorare».