Ariano Irpino- Confrontarsi su una ipotesi e cercare un progetto unitario per istituire un secondo tribunale irpino, se dovessero esserci le condizioni. E’ questa l’esortazione del consigliere comunale di minoranza ad Ariano Irpino, Marcello Luparella che interviene nel dibattito che si è aperto sulla ipotesi di un ritorno in Irpinia di un palazzo di Giustizia. Dall’Alta Irpinia era stata avanzata l’ipotesi di considerare una scelta valida quella di ospitare un secondo tribunale a Sant’Angelo dei Lombardi.
Da Ariano si è sollevato immediatamente un coro a difesa delle ragioni del tricolle. E nessuno tiene conto che una terza ipotesi, non solo Grottaminarda, potrebbe venire fuori. Luparella, che è avvocato, e conosce la questione, interviene per provare a sedare spinte inutili e sotto certi aspetti dannose.
«Quella del Tribunale è un vicenda che non può essere trattata sull’onda dell’estemporanea emotività. Il Governo ha preannunciato l’intenzione di rimettere mano alla geografia giudiziaria, recuperando subbio alcuni dei tribunali soppressi, (tra i quali gli irpini non ci sono) e poi, attraverso una legge delega vagliare la possibilità di salvarne altri fissando dei criteri per individuare le nuove eventuali circoscrizioni. Ora occorre un franco confronto tra i Comuni ricadenti nel territorio dei due tribunali irpino soppressi e cercare la massima condivisione su un progetto unitario».
Appare una posizione mediana, per così dire che evita eventuali fughe in avanti per calcoli di territorio o di partito. Il consigliere Luparella ritiene che siano legittime le iniziative di partito ma chi amministra ha un altro dovere.E cioè «affrontare la questione in maniera seria e consapevole evitando fughe in avanti, velleità di annessione gare di campanile». Queste sarebbero posizioni da bocciare per individuare una sede. E lupinella conclude dicendo: «Scatenare una guerra tra poveri è l’ultima cosa do cui abbiamo bisogno. E anche la più stupida». E ora al lavoro tutti insieme per trovare una sintesi di territorio e positiva per le comunità che si governano.