“Mi impegnerò ogni giorno per costruire insieme. Il nostro Paese è unico e si muove insieme” e “le priorità sono mettere al centro della politica italiana i bisogni dei Comuni, rafforzarne l’autonomia e dare dei poteri che siano all’altezza delle sfide che la contemporaneità ci mette davanti”. Così Gaetano Manfredi appena eletto nuovo presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani.
E la premier, Giorgia Meloni, dall’Argentina scrive: “Siamo la nazione dei campanili, dei borghi e delle identità e il governo considera centrale la collaborazione con i Comuni e i sindaci, che rappresentano la prima fila dell’impegno politico e il volto più prossimo dello Stato. Continueremo a lavorare in questa direzione, come abbiamo fatto finora”.
Auguri di buon lavoro al nuovo presidente dell’Anci da diversi ministri, da Adolfo Urso a Francesco Lollobrigida e Anna Maria Bernini, dai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa.
“Con la sua esperienza, autorevolezza e competenza Manfredi saprà rappresentare sindache e sindaci, vera e propria spina dorsale del nostro Paese, sempre in prima linea per garantire i servizi e difendere i diritti delle cittadine e dei cittadini”, dichiara la segretaria del Pd, Elly Schlein. Tutti d’accordo: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Azione, Iv, Pd, Avs e Movimento 5 Stelle.
A Torino, dove si svolge l’assemblea Anci, c’è il Capo dello Stato Sergio Mattarella. “Il ruolo dei Comuni è cruciale, così come la loro funzione di rappresentare le attese delle rispettive comunità”. I comuni sono “un formidabile tessuto di connessione su cui realizzare l’ordito di uno sviluppo equo e sostenibile”, “la Repubblica non può abbandonare territori e popolazioni così essenziali alla propria integrità e identità. Parliamo di spazi che occupano il 60% del suolo d’Italia, dove vivono complessivamente 13 milioni di concittadini”, aggiunge. Perché “i territori non più presidiati sono destinati a diventare, da risorsa, condizione critica, producendo un assurdo spreco di beni”. Per Mattarella è necessario un “dialogo paritario per affrontare le questioni che si pongono”, ma soprattutto “la collaborazione tra le istituzioni è un dovere repubblicano”.