Una marcia per ricordare quanto sta avvenendo in Palestina e a Gaza City. Tante le associazioni e i tanti cittadini che nel segno di una terra che cerca la libertà si sono riuniti a Carpignano, la frazione del Comune di Grottaminarda, da dove nel primissimo pomeriggio di oggi si sono incontrate per arrivare fino alla cittadina ufitana.
Un percorso di 4,5 chilometri di “gioia per la vita”, “quella che vorremmo ci fosse tra la gente della Palestina – hanno detto prima della partenza davanti al Santuario dedicato alla Madonna -“. Poco più di un’ora, trascorsa in modo pacifico tra canti, bandiere, cori, scortati da vigili urbani, carabinieri e polizia. Con al seguito anche un’ambulanza della Pubblica Assistenza di Grottaminarda.
“Free, free Palestine”,”Palestina libera, dal fiume fino al mare”, anche”Bella ciao”. Che rappresentano i simboli di resistenza e di vicinanza ad un popolo oppresso. All’arrivo a Grottaminarda del corteo, formato sopratutto da giovani, transitati da via Valle, in piazza l’emozione si è fatta grande. Un momento per rifocillarsi e poi via alla seconda parte del programma previsto: un’ora per gli interventi , mentre si vendevano gadget a tema. Con una lotteria che serviva ad autofinanziamento del Mip.
Rossella, della”Socrates” di Carpignano, è la prima ad intervenire:”E’ fallito il piano di pace delle potenze imperialiste – dice -. I bambini di Gaza, gli abitanti della Cisgiordania stanno subendo violenze strutturali dagli occupanti. Noi, tutti, dovremmo farci delle domande:”Perché mi riguarda? Cosa posso fare?”.
“Mentre gli israeliani hanno creato tredici nuovi avamposti illegali lungo la linea gialla che dovrebbe essere rispettata, non cessano di cadere le bombe. E l’ipotermia aumenta”. Quello che si sta concludendo, tra l’altro, è l’anno peggiore per quanto riguarda la raccolta delle olive. “Il genocidio – dice ancora Rossella – non è finito. È solo rallentato”.
“Per questo è giusto opporsi a quanto sta accadendo – dice un altro studente -. Al governo italiano, però, non bastano ancora 70 mila morti e 171 mila feriti. La nostra è una classe dirigente connivente”. Intanto, sottolinea l’assemblea, “i colossi industriali sono pronti, e in gara, per la ricostruzione della Striscia. Con l’Europa che è nella corsia preferenziale”. Occorre, quindi, “un cambio di prospettiva e una presa di posizione”. Questa è stata la marcia per la Palestina di questo pomeriggio: “Perché cessi davvero la guerra dichiarata ad adolescenti e bambini”.
“A tre anni dall’inizio del genocidio – si legge in una nota precedente dell’Assemblea Irpina per la Palestina – i massacri a Gaza non si sono mai fermati, così come le violenze, le espulsioni e gli espropri in Cisgiordania. Gli accordi di pace hanno sortito l’effetto di dirottare l’attenzione internazionale, facendo scomparire dai media le notizie e le immagini dalla Palestina, dove l’incubo dell’occupazione è però una realtà ogni giorno più mortifera. L’invito è quello di non perdere l’attenzione sul tema e continuare a lottare per una liberazione reale della Palestina”.
Quello di oggi pomeriggio è stato un momento importante sul territorio per mostrare solidarietà alla popolazione palestinese. Obiettivo, si può dire, raggiunto.
L’Aip, costituitasi nello scorso settembre, quando proprio Grottaminarda fu uno dei centri in cui fu organizzato lo sciopero nazionale contro il genocidio in atto sulla Striscia di Gaza, aggiunge: “Dalla Palestina impariamo a lottare senza perdere la convivialità, a coltivare l’accoglienza e a nutrire l’amore per la propria terra: vogliamo rendere omaggio a tutto questo modo di vivere camminando, per un giorno, tutti insieme (come hanno fatto oggi, ndr)”, scrivono gli organizzatori e le organizzatrici dalla pagina Instagram dell’Assemblea irpina per la Palestina”.




