L’Irpinia ha degli uomini simbolo, che rappresentano la storia di una terra. E Mario Dell’Anno è uno di questi. Capo ultrà della Curva Sud degli anni ’70 e ’80, quelli dell’U.S. Avellino 1912 in serie A, Mario è nei ricordi di adulti, giovanie piccini. Di lui si ha un ricordo indelebile, quando con i capelli ricci lunghi, berretto biancoverde poggiato sulla testa, in piedi, in perfetto equilibrio, sulla balaustra dello stadio Adriatico di Pescara nel giorno della storica promozione del Lupi in serie B.
Dell’Anno è stato un capo ultras quando ancora si diceva ultrà, quando le sciarpe le realizzavano le mani sapienti di sarte avellinesi, gli striscioni si coloravano con i pennelli, quando il capo era capo e tutti andavano dietro di lui.
Ma Mario è anche l’uomo che si è presentato nel marzo del 2013 aggiudicandosi all’asta fallimentare il logo della storia. Tornato anni fa dal Venezuela, ha deciso , per il suo amore per i lupi, di aggiudicarsi ma per poi metterlo a disposizione prima dell’intera Comunità e poi della squadra. Mario anche se compie sessant’anni, anche quando lo incontri sfrecciare a bordo della sua auto in città sembra ancora un quarantenne. Capelli sempre lunghi, i bei tempi, anche se la chioma è meno folta degli anni della serie A , occhiali e la stessa sagoma di allora. E domani si festeggeranno i 60 anni del grande capo tifoso degli ultras di Avellino Mario Dell’Anno. Una serata speciale tra amici e tifosi, con la presenza tra gli altri di Pier Paolo Marino, Michele Criscitiello di Sportitalia, Gigi Castaldo, Sandro Tovalieri, Totò Fresta e rappresentanti delle istituzioni e delle professioni Irpine. Un momento di celebrazione e orgoglio biancoverde che resterà nel cuore di tutti.