Secondo incontro per parlare del Masterplan dell’Area Vasta, a palazzo Portoghesi di Grottaminarda. Non era presente l’assessore regionale delegato all’Urbanistica e al governo del territorio, Bruno Discepolo, perché impegnato in consiglio regionale. C’era, però, il suo staff. Che ha comunque spiegato le ragioni principali per un Piano Paesaggistico che, per questa parte della provincia, risulta “importante se si vuole guardare questo territorio in un ottica futura”. Un Masterplan che, più complessivamente, “deve appartenere a tutto il territorio e a tutte le comunità – ha esordito il sindaco di Grottaminarda, Marcantonio Spera“.
Un confronto con gli amministratori, presenti infatti alcuni sindaci della valle dell’Ufita e della Baronia. E con tecnici e cittadini, non molti in verità, “perché siete una parte importante per lo sviluppo del territorio – è stato più volte sottolineato”. Questo è il secondo appuntamento che si tiene a Palazzo Portoghesi, che segue quello dell’ottobre dello scorso anno e l’altro che proprio l’assessore regionale ha avuto con il sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, pochi giorni fa.
Così come, a Palazzo Portoghesi, era presente il primo cittadino grottese, Marcantonio Spera. Le due fasce tricolori, infatti, sono i responsabili dell’area politica e tecnica del Masterplan. Sono stati mostrati gli aspetti più importanti del Piano Paesaggistico. Una lettura strutturale”, insomma, attraverso la quale dividere ambiti e direttive paesaggistiche. Anche con l’aiuto di un video wall. “Durante questi anni – hanno detto i tecnici della regione Campania – abbiamo acquisito informazioni di carattere territoriale per individuare gli ambiti di tutela del paesaggio. Che sono otto, e lo studio della regione. Tra l’altro, è stata crea una Piattaforma perché possano essere condivisi dal territorio”.
Ovviamente, vista la “fragilità naturalistica” del territorio di queste valli, obbligatorio il ricorso a cartografie. “Stando comunque attenti a rispettare la storia, la cultura, l’archeologia che vi appartiene”. “Tra le principali azioni rivolte alla salvaguardia – ha continuato l’architetto Scala – abbiamo pensato ai valori di questa terra”. Con ben cinquantuno ambiti di intervento. “Ricevendo un grosso contributo dalle comunità locali”. La responsabile scientifica, Adelina Picone, del dipartimento di Architettura della Federico II, originaria proprio di Grottaminarda, ha evidenziato come sarebbe necessariamente conoscenza profonda da mettere a sistema”.
Quello svolto è “un programma integrato da valorizzare”, che unisce le sette università campane. “Che si mettono al servizio del territorio – aggiunge Picone -“. “Bisogna rigenerare il territorio. Significherebbe stare un passo avanti – ancora la responsabile scientifica -. E guidare il processo di natura sociale, culturale e imprenditoriale. Dovrà essere una progettazione strategica – precisa Adelina Picone -“. I progetti guida, anche qui, sono sette. Vanno dalla mobilità, “le strade per la raggiungibilità della stazione dell’Alta Velocità”, ad una e economia “forte e attrattiva. Per questo ci rivolgiamo alle imprese”.
A questo territorio appartiene “la grossa filiera agricola e zootecnica. Con i prodotti di eccellenza che conosciamo”. Bisognerà affrontare “il problema del calo demografico”. Oltre che “rendere la valle dell’Ufita un territorio abitabile”. Attraverso un welfare efficiente ed innovativo. “Il nostro paesaggio – conclude la dirigente del dipartimento di Architettura della Federico II – è la più grande infrastruttura di questo territorio”. Quindi si è passati al Piano di sopra di palazzo Portoghesi, dove sono stati organizzati i piani di lavoro perché “tutti insieme possiamo definire gli obiettivi di qualità”.